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Lavoro

Pensioni, con il 2013 scatta la riforma Fornero

Dal 1° gennaio di quest’anno i lavoratori dipendenti possono lasciare il lavoro solo con le modalità previste dal provvedimento varato nel 2012. Cambiano anche le tutele per tutti i lavori dipendenti, compresi i giovani precari

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Uomini in pensione solo dopo i 66 anni o con almeno 42 anni e 5 mesi di contributi, donne via dal lavoro solo a 62 anni e tre mesi o con 41 anni e 5 mesi di contributi. Con l’inizio del 2013 scattano le nuove norme sulle pensioni previste dalla riforma del ministro Elsa Fornero. Se infatti fino alle fine del 2012 i lavoratori potevano ritirarsi con i requisititi maturati a fine 2011, da quest’anno si potrà lasciare il lavoro solo con le regole previste dalla nuova riforma (con qualche eccezione). I nuovi limiti imposti dalla riforma comportano un aumento significativo soprattutto per le donne, la cui età pensionabile aumenterà gradualmente fino al 2018 per essere equiparata a quella degli uomini. Lavoro, riforma Fornero alla sbarra

AMMORTIZZATORI SOCIALI. Con il nuovo anno entrano in vigore anche i nuovi ammortizzatori sociali che comportano un cambiamento delle tutele per tutti i lavori dipendenti compresi i giovani precari. La riforma, che secondo il ministro Fornero “contribuirà a ridurre il disagio e l’ansia di molte famiglie”, si fonda su due pilastri: l’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego) e i fondi di solidarietà bilaterali, per i quali il governo si è impegnato con la legge di stabilità a garantire risorse.L’Aspi, sarà “più generosa” della vecchia disoccupazione e mobilità, sostiene Elsa Fornero in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera. “Un lavoratore che percepisca 1.300 euro al mese per 13 mensilità, ora avrà tra il 6 e il 10% in più rispetto al vecchio sistema. Chi prendeva 1.800 euro avrà tra il 14% e il 21% in più”.

La riforma degli ammortizzatori, spiegata dal ministro Elsa ForneroScarica

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Elsa Fornero