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Lavoro

Milano non tradisca la rivolta degli statali onesti

Boom di denunce dei dipendenti di Palazzo Marino contro i colleghi scansafatiche: il Comune di Milano indaga

Da Milano scatta la rivolta degli statali onesti. Merito di un’idea nata a Palazzo Marino: il Comune di Milano ha creato una piattaforma virtuale per il “whistlebowing” sull’intranet. Sì, insomma per le denunce, delazioni, spifferate, spiate – chiamatele un po’ come vi pare – dei dipendenti onesti contro i colleghi scansafatiche. C’è la collega che timbra il cartellino per poi darsela a gambe, o quelli che escono dall’ufficio senza permesso e persino quello che «non svolge alcuna attività lavorativa lamentando problemi di vista», ma passerebbe il tempo «sul suo telefono e sul suo tablet».

Con la garanzia dell’anonimato, i dipendenti possono così segnalare comportamenti scorretti dei colleghi. L’idea fa parte del Piano triennale di prevenzione della corruzione. Finora le denunce, in due anni, sono state 26, di cui 14 sono state analizzate da un Organismo di garanzia apposito che riceve le denunce e le segnala ai dirigenti, i quali dovranno poi valutare i provvedimenti. Le segnalazioni devono avere questi requisiti: la buona fede, il fatto di essere circostanziate e che arrechino un danno al pubblico.

In alcuni casi la sola segnalazione ha raddrizzato la situazione, mentre un solo procedimento disciplinare è stato avviato contro un’impiegata furbetta del cartellino. L’importante è che alle segnalazioni seguano fatti e punizioni, altrimenti Milano tradirà la rivolta degli statali onesti.

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Palazzo Marino, sede del Comune di Milano © Wikipedia