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Lavoro

Lavoro, crescono i contratti a tempo indeterminato

Grazie al volano del jobs act i contratti di lavoro stabili sono cresciuti del 30,5% rispetto allo scorso anno. Ma il saldo di luglio è di sole 47 assunzioni in più

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Saldo positivo per i contratti di lavoro stabili. Stando infatti ai dati diffusi dal ministero del Lavoro, grazie al volano offerto dal contratto a tutele crescenti del jobs act, a luglio 27.328 rapporti di lavoro a tempo determinato sono stati commutati in tempo indeterminato (21.429 a luglio 2014).

In termini di nuovi posti di lavoro, però, lo scarto è di sole 47 assunzioni aggiuntive. A fronte infatti delle 137.826 attivazioni di contratti a tempo indeterminato registrati, a luglio si sono anche avute 137.779 cessazioni professionali, per uno scarto di 47 unità. Se si considerano invece tutte le tipologie contrattuali (indeterminato e non), lo scorso mese sono stati siglati 761.168 nuovi contratti di lavoro: la maggioranza a tempo determinato (534.215). Seguono i contratti a tempo indeterminato (137.826), le forme di lavoro che vanno sotto la voce “altro” (48.844), le collaborazioni (25.111) e l’apprendistato (21.172).

BILANCIO DEI PRIMI SETTE MESI. Il Ministero ha poi stilato un bilancio del primi sette mesi dell’anno, sottolineando che da gennaio a luglio 2015 i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del +30,5% rispetto al corrispettivo periodo 2014. Le attivazioni di nuovi contratti a tempo indeterminato sono state infatti 1,084 milioni, contro le 830.788 attivazioni dello stesso periodo del 2014 (+30,5%). Contestualmente le cessazioni registrate ammontano a 664.136, per un saldo positivo di 420.325 nuovi posti. In crescita anche la mole di contratti che da determinato sono stati promossi a indeterminato: 210.260, ossia il +39,4% rispetto ai primi sette mesi 2014. Sostanzialmente stabili, invece, i contatti a tempo determinato: 3.083.585 attivazioni contro 3.014.850 di gennaio-luglio 2014 (+2,3%). Calano invece del 13,8% i contratti di apprendistato (115.538 contro 134.033) e del 15% quelli di collaborazione (340.734 contro 400.936).