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Lavoro

La vera ambizione degli italiani è lavorare vicino casa

La vicinanza al posto di lavoro conta più dell’ambizione professionale: «Meglio disoccupati che lavorare lontano da casa»

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Gli italiani vogliono un lavoro vicino a casa, anche a costo di restare disoccupati e di rinunciare alla carriera. La pensa così quasi un lavoratore su due (46%), come emerge dal nuovo Osservatorio mensile Findomestic – società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas – realizzato in collaborazione con Doxa. Dalle interviste risulta inoltre che il 64% è convinto di non guadagnare abbastanza, il 40% vuole ricevere buoni spesa come benefit, il 35% delle donne chiede orari più flessibili e il 31% degli uomini desidera un maggiore potere decisionale.

Lavorare vicino casa è la vera ambizione degli italiani

La comodità e la vicinanza agli affetti prevalgano, dunque, sull’ambizione professionale. Lo conferma, a maggior ragione, un altro dato contenuto nell’Osservatorio Findomestic: solo due su dieci rinuncerebbero a vivere in Italia per fare il lavoro dei propri sogni. Fortunatamente oggi tre italiani su quattro sono soddisfatti della vicinanza al proprio posto di lavoro.

La maggior parte degli italiani, in base ai dati raccolti da Findomestic, giudica positivamente il clima lavorativo (76%) e la sicurezza del posto (66%). Pochi, invece, sono quelli che si reputano soddisfatti delle opportunità di fare carriera: solo il 36%, per la precisione. Poco appagante anche lo stipendio percepito: oltre un lavoratore su due (54%) si aspetterebbe di guadagnare di più. Una quota identica non è soddisfatta della coerenza dell’occupazione con il proprio percorso di studio. Non stupisce, dunque, che la maggior parte dei lavoratori italiani (60%) abbia pensato almeno una volta di cambiare lavoro, soprattutto nella fascia fra i 35 e i 44 anni.

Benefit e richieste per uomini e donne

Il 61% dei lavoratori italiani è soddisfatto dell’equilibrio che è riuscito a raggiungere tra lavoro e vita privata, ma i “molto soddisfatti” sono solo 1 su 10. Se potessero avere più tempo libero gli italiani lo utilizzerebbero per stare con la propria famiglia (50%), per dedicarsi ai propri hobby (43%), per viaggiare (42%) e per fare sport (28%). Dal capitolo ‘benefit’ dell’Osservatorio Findomestic risulta, poi, che i lavoratori chiedono soprattutto buoni spesa per carburante, alimentari ed elettronica (40%), oltre a una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro (38%) e forme di assistenza sanitaria (35%), queste ultime desiderate soprattutto dalle donne.

Stipendio e posto fisso restano le priorità dei lavoratori: la retribuzione è l’aspetto più importante per il 64% del campione preso in esame da Findomestic, davanti alla sicurezza del posto (42%, con una particolare concentrazione fra gli over 35). Non a caso, di fronte alla possibilità di cambiare occupazione, un italiano su quattro sceglierebbe di lavorare alle dipendenze di un ente pubblico. La flessibilità dell’orario di lavoro è più rilevante per le donne (35% contro il 26% degli uomini), mentre gli uomini dimostrano di dare più peso all’autonomia decisionale (31% contro 27% delle donne) e all’opportunità di fare carriera (17% contro 9% delle donne).

Ma i giovani non sono “choosy”

Sulle cause dell’elevato tasso di disoccupazione giovanile in Italia, gli interpellatii dimostrano divisi: un terzo ritiene che i giovani siano vittime della difficile situazione economica, il 20% crede che per trovare lavoro un giovane abbia bisogno di raccomandazioni, mentre il 18% punta il dito proprio contro i giovani reputandoli ‘schizzinosi’ nella scelta di un’occupazione.

Credits Images:

Lorenzo, interpreto da Ricky Memphis, il mammone dei film Immaturi