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Lavoro

La manovra apre ai licenziamenti, Cgil: “Si va verso lo sciopero”

Un emendamento presente in manovra permetterà alle aziende di licenziare, previo accordo con i sindacati. Il segretario Camusso (Cgil) si appella alla Costituzione e conferma lo sciopero del 6 settembre, mentre il ministro Sacconi (Lavoro) getta acqua sul fuoco

Dalla maggioranza arriva un emendamento che, inserito nella manovra in discussione in Parlamento, ‘addolcisce’ l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Oltre alla possibilità di derogare con i contratti aziendali e territoriali ai contratti nazionali ed alla legge, infatti, le aziende avranno la possibilità di licenziare, previo accordo a livello aziendale o territoriale con la maggioranza dei sindacati più rappresentativi (esclusi da questa possibilità i licenziamenti discriminatori e quelli per matrimonio o gravidanza). In questo modo l’art. 18 – che impone, per le aziende sopra i 15 dipendenti, il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo – viene in parte ‘aggirato’, scatenando così le ire del segretario Cgil, Susanna Camusso che accusa il governo “autoritario” di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, “in violazione dell’art.39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama”. Le accuse della Camusso sono prontamente respinte dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che afferma: “Non ha senso parlare di libertà di licenziare o usare altre semplificazioni che non corrispondono, neppure lontanamente, alla oggettività della norma”. Perché, spiega, le intese “possono solo preferire la sanzione del risarcimento a quella della reintegrazione per quelli cui non è stata riconosciuta la giusta causa”. E sa da Cisl e Uil i toni sono più bassi (richiedono solo una precisazione: che solo i sindacati comparativamente più rappresentativi possano siglare intese a livello aziendale), la Cgil promette battaglia, a cominciare dallo sciopero indetto per domani, martedì 6 settembre. “Non rinunceremo a nessuno strumento per cancellare l’articolo 8 – attacca Camusso – Le ragioni dello sciopero contro la manovra di martedì prossimo crescono di minuto in minuto”.

Manovra, le ultime novità prima della discussione in Aula

Credits Images:

Susanna Camusso