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Lavoro

Il peggior lavoro al mondo? Il giornalista

L’ultimo rapporto di CareerCast su mestieri sottopagati e/o stressanti mette sul podio sia i reporter della carta stampata che gli anchorman televisivi. Le due professioni si dividono il podio con i taglialegna

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Il peggior lavoro al mondo? Difficile dirlo, perché entrano in gioco diverse variabili, che vanno dall’ambiente di lavoro allo stipendio percepito, dalle opportunità di crescita professionale allo stress (variabile soggettiva), ma l’americana CareerCast prova a rispondere stilando una classifica sui migliori e peggiori lavori del 2016.

Sul gradino più alto del podio della 28esima edizione del report, che si basa sul mercato del lavoro statunitense, la professione di giornalista per la carta stampata: il declino del settore, infatti, sta causando una drastica riduzione delle prospettive lavorative e il declino degli introiti pubblicitari sta riducendo anche i guadagni per i redattori. Anche l’anchorman non se la passa bene e si piazza al terzo posto, dietro il taglialegna. Giù da questo poco invidiabile podio il disc jockey, il cui lavoro è messo in crisi dai servizi di streaming e podcast, che ha portato le emittenti radiofoniche a ridurre i budget e puntare più su semplici playlist.

I migliori lavori del 2016