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Lavoro

Gli infortuni sul lavoro costano il 4% del pil mondiale

In Italia il dato si ferma al 3% e gli incidenti diminuiscono, ma bisogna fare di più

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Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali costano il 4% del pil mondiale, cioè 1.251 miliardi di dollari. A dirlo è un’analisi dell’ Organizzazione Internazionale del Lavoro, che stima invece la situazione italiana al 3% del pil, con 695 mila infortuni e 51.900 malattie professionali denunciate all’Inali nel 2013. Temi che saranno al centro di Ambiente Lavoro, 16esimo Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che si terrà a Bologna dal 14 al 16 ottobre 2015, che proverà a stimare le ripercussioni economiche della mancata sicurezza sul lavoro.

«Nonostante il trend positivo degli ultimi anni, con un calo di circa il 7% degli infortuni denunciati nel 2013 rispetto al 2012 e degli incidenti mortali diminuiti del 17% rispetto all’anno precedente», commenta Marilena Pavarelli, Project Manager di Ambiente Lavoro, «la cultura della sicurezza va sostenuta e favorita anche attraverso analisi economiche che rendano evidenti i benefici derivanti dagli investimenti in questo senso. L’Ohsa stima che ogni euro investito in sicurezza generi un ritorno economico di 2,2 euro. Se non dovessero bastare le motivazioni etiche a giustificare l’affermarsi fra lavoratori ed imprenditori di una reale sensibilità verso il tema sicurezza, i dati economici saranno in grado di convincere anche i più scettici».

STRUMENTI NUOVI. L’Inail a questo proposito ha sviluppato il software Co&Si (Costi e Sicurezza) per assistere il datore di lavoro, soprattutto quello delle piccole e medie imprese, nella determinazione delle spese sostenute per la salute e sicurezza sul lavoro. Un’analisi completa che comprende sia i costi generati dalle misure di prevenzione e protezione, sia quelli derivanti dal verificarsi di eventi infortunistici. «Il tema sicurezza negli ambienti di lavoro», conclude Pavarelli, «deve essere affrontato a 360 gradi non trascurando nessuna variabile di rischio. Un percorso che vale soprattutto per le piccole aziende dei settori industria e servizi con meno di 50 dipendenti, che negli ultimi anni hanno registrato il maggior numero di infortuni, anche mortali. Per questo motivo, Ambiente Lavoro punta non solo a far crescere il livello di attenzione sui temi strettamente legati alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche verso quelli riferiti al benessere lavorativo e alla sicurezza ambientale. Fattori, questi, altrettanto fondamentali per un lavoro che sia davvero sicuro».