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Lavoro

Fiat/Confindustria: “Sui contratti non contano esigenze dei singoli”

Nel corso dell’assemblea annuale il presidente Emma Marcegaglia sottolinea l’importanza delle scelte della maggioranza. “Sono finiti i tempi in cui poche aziende decidevano l’agenda di Confindustria”

Sui contratti di lavoro la “maggioranza non si piega alle esigenze del singolo” e chi “continua a dire solo no” si assume una grave responsabilità di fronte al Paese che ha bisogno di nuovi contratti di lavoro per la “governabilità delle aziende e per la tutela stessa dei lavoratori”. Fra i temi affrontati da Emma Marcegaglia nel suo ultimo discorso da presidente nell’assemblea annuale di Confindustria c’è anche lo spinoso tema sui contratti di lavoro, da rinnovare per venire incontro alla tutela stessa dei lavoratori, ma anche per garantire la governabilità delle aziende. “Nessuno può dire che non abbiamo fatto tutto ciò che era necessario per ammodernare le regole della contrattazione e venire incontro alle esigenze di tutte le diverse tipologie di imprese e di settori. Su questo non ci sono dubbi”, ha affermato Marcegaglia che il prossimo anno rimetterà il suo mandato da presidente. “Vogliamo assolutamente, in tempi brevi, arrivare a un accordo condiviso sulla rappresentanza e sulla esigibilità dei contratti”, ha continuato il leader di Confindustria accusando anche il sindacato Fiom di essere “contraria per principio. Chi continua a dire solo ‘no’ si assume una grave responsabilità di fronte al Paese , di fronte ai giovani, di fronte al Mezzogiorno”. In questo contesto “continuare a difendere l’occupazione in Italia sarà sempre più difficile”.A alle eventuale pressioni ricevute da grandi aziende sul fronte del rinnovo contrattuale Emma Marcegaglia ha dichiarato fermamente: “Non agiamo sotto la pressione di nessuno. Non pieghiamo le regole della maggioranza per le esigenze di un singolo. Sono finiti i tempi in cui poche aziende decidevano l’agenda di Confindustria, proseguiremo a modernizzare le regole sindacali senza strappi improvvisi che fanno male al sistema delle imprese e del Paese”. La nostra agenda è quella di Bergamo, questa è la stella che seguirò. Sono orgogliosa di rappresentare un’associazione che conta oltre 150mila imprese, che credono in Confindustria e vogliono continuare a rimanere qui e investire in questo Paese”.Il presidente Marcegaglia afferma di aver chiara in mente un’azione riformatrice, che va “portata avanti anche nelle relazioni industriali: faccio parte di un’azienda che vive di mercato globale e che non ha preso negli anni un euro di incentivi, come la stragrande maggioranza di imprese di questa sala. Sento il dovere di rappresentare tutti, piccoli, medi e grandi – ha chiarito – Non ci sono soci di serie A e di serie B”. Ogni riferimento a Fiat non è puramente casuale.

Marcegaglia, Confindustria pronta a combattere per le riforme

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Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano in occasione dell'assemblea pubblica di Confindustria