lavorare intelligenza artificiale

Così lavoreremo insieme all'intelligenza artificiale. Perché i robot non ci ruberanno il lavoro, non ascoltate chi lo dice. Ma cambieranno il nostro modo di lavorare, le abitudini dei consumatori e i processi aziendali. Così dovremo imparare a collaborare con le macchine in un connubio profondo e immersivo. Anche le aziende dovranno adattarsi, diventando autenticamente digitali attraverso realtà virtuale e aumentata, robotica e cloud computing. A raccontare il futuro del lavoro è The Next Era of Human-Machine Partnerships , studio realizzato dall’Institute for the Future (organismo no profit e indipendente statunitense) per conto di Dell Technologies.

Così lavoreremo insieme all'intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale lavorerà insieme a noi, attraverso i bot intelligenti (una delle maggiori destinazioni degli investimenti hi tech al momento) già nel 2030, la data indicata come frontiera della nuova era collaborativa fra essere umano e AI. Sarà giusto, dunque, parlare di partnership tra le macchine e gli uomini, che diventeranno "conduttori digitali, chiamati ad adeguarsi velocemente ai cambiamenti vorticosi del mercato. D'altronde, secondo i 20 esperti consultati, l'85% dei lavori del futuro non è stato ancora inventato. L'intelligenza artificiale sarà un'estensione dell'essere umano e ne semplicherà compiti e competenze. Addirittura, saranno i dati a portare all'assunzione di lavoratori e manager. 

Su circa 4mila business leader intervistati, quasi il 50% teme che la propria azienda diventi obsoleta in 3-5 anni e non ha idea di cosa ne sarà della propria azienda in futuro. Per entrare nell’era della partnership uomo-macchina allora, ogni azienda deve prepararsi al cambiamento con una struttura agile e veloce e formando il personale in modo adeguato. Altrimenti sarà la concorrenza, e non i robot, a condannarla.