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Lavoro

Il Black Friday degli scioperi ci ricorda la questione «logistica»

Si uniscono allo sciopero dei lavoratori di Amazon in occasione del Black Friday anche i green badge, i lavoratori saltuari: l’azienda può diventare il simbolo di un cambio di paradigma per il settore della logistica

Il Black Friday di Amazon diventa l’occasione per ripensare le regole del settore della logistica in Italia. Dopo lo sciopero indetto per il giorno “nero” delle consegne dai lavoratori del centro di Piacenza, si aggiungono alla protesta anche i “green badge”. Si tratta dei lavoratori saltuari che vengono chiamati per coprire i periodi più caldi, soprattutto quello che va dal Black Friday a Natale. I sindacati Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e Uiltemp-Uil hanno proclamato l’astensione dal lavoro dei lavoratori in somministrazione. Sono i cosiddetti “green badge” e “tutti i giorni“: nel periodo di punta arrivano a essere quasi 3 mila nel periodo di punta.

Black Friday Amazon: tra sciopero e questione logistica

Il Black Friday di Amazon «segna anticipatamente un primato, ma non per un record di vendite: sarà la prima giornata di sciopero dei lavoratori italiani», nello stabilimento di Castel San Giovanni a Piacenza, che conta 1.600 contrattualizzati più i rinforzi. Per i sindacati, «il conflitto si inserisce in un panorama che vede dalla Germania alla Francia dei rapporti tesi con le organizzazioni dei lavoratori; relazioni sindacali in punta di diritto e senza un vero e proprio confronto».

«Per Amazon non solo il lavoro è una merce, ma anche il lavoratore lo è, ed è merce deperibile», è l’accusa delle organizzazioni, «fintanto che tu lavoratore sei funzionale ai ritmi dell’azienda sei ok. Se ti ‘rompi’, svanisce l’incantesimo. Le rivendicazioni retributive sono solo una parte delle criticità: i ‘pickers’ di Amazon per ogni turno, percorrono dai 17 ai 20 chilometri attraverso lo stabilimento a movimentare merci e pacchi e da un punto di vista della tutela della salute e sicurezza, non può passare inosservata l’incidenza degli infortuni e il presentarsi sempre più insistente di patologie a carico».

L’occasione per ripensare il mondo del lavoro

Amazon può chiudersi a riccio e confermare le sue pratiche, pagando lo scotto dei disagi per il Black Friday. O può cogliere l’occasione per diventare il simbolo di una nuova era nel mondo della logistica. Le condizioni di lavoro del settore sono state denunciate tante volte, soprattutto nell’ambito della grande distribuzione: turni massacranti, sicurezza sul lavoro assente, appalti a cooperative selvagge e inaffidabili che non si fanno scrupoli a sfruttare soprattutto gli stranieri più giovani.

Ecco perché i sindacati di Amazon chiedono all’azienda e alle agenzie coinvolte (Adecco, Manpower, Gi group) la riduzione del turnover, l’allungamento della durata dei contratti in somministrazione e la condivisione di percorsi di stabilizzazione, il rispetto della parità di trattamento retributiva sui livelli di inquadramento e sulla negoziazione di premi economici integrativi, un utilizzo corretto del monte ore garantito, «ritmi di lavoro che non mettano a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori».

La risposta di Amazon

«Il centro di distribuzione di Amazon di Castel San Giovanni fa parte di un network italiano ed europeo. Restiamo focalizzati nel mantenere i tempi di consegna ai clienti per la giornata del Black Friday e per le giornate successive», è la replica di Amazon. «In Italia così come avviene negli altri Paesi in Europa in cui siamo presenti, manteniamo relazioni con le rappresentanze dei lavoratori e le organizzazioni sindacali; allo stesso tempo portiamo avanti la nostra politica di porte aperte che incoraggia i dipendenti a trasferire commenti, domande e preoccupazioni direttamente al proprio management team. Crediamo fermamente che questo rapporto diretto sia il modo più efficace per capire e rispondere alle esigenze del nostro personale».

«In questi anni ci siamo impegnati a costruire un dialogo continuo e una positiva cooperazione con tutti i dipendenti e a creare un ambiente attento e inclusivo nei nostri luoghi di lavoro», continua l’azienda. «I salari dei dipendenti di Amazon sono i più alti del settore della logistica (1.450 euro al mese, ndr) e sono inclusi benefit come gli sconti per gli acquisti su Amazon.it, l’assicurazione sanitaria privata e assistenza medica privata. Amazon offre inoltre opportunità innovative ai propri dipendenti come il programma Career Choice, che copre per quattro anni fino al 95% dei costi della retta e dei libri per corsi di formazione scelti dal personale».