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Lavoro

Aziende a caccia di talenti? No, di produttività

Un’indagine condotta a livello internazionale ha messo in evidenza i nuovi obiettivi delle aziende: il rendimento supera anche l’engagement del personale. Come raggiungerlo? Attraverso programmi di benessere aziendale, che non prevedono solo servizi sanitari, ma anche supporto finanziario ai dipendenti

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Se un’azienda vuole avere successo, deve concentrare il proprio programma di benessere sull’aumento della produttività del personale. È questo uno dei principali risultati emersi dalla ricerca Working Well: A Global Survey of Workforce Wellbeing Strategies realizzata da Xerox HR Services su circa 430 aziende di 33 Paesi nel corso del 2016. L’aumento della produttività, al quarto posto tra le priorità del 2014, ha infatti raggiunto la testa della classifica di quest’anno superando altri obiettivi come l’engagement del personale, ma anche l’attrazione e il mantenimento di nuovi talenti. “Collegare direttamente il benessere alla produttività è stata un’evoluzione”, ha dichiarato Philia Swam, Manager Health, Wellness and Group Benefits di LafargeHolcim, cliente di Xerox Services. “Nelle prime fasi delle nostre iniziative dedicate al benessere, abbiamo lavorato per garantire un miglioramento partendo da una prospettiva puramente rivolta alla salute, arrivando a osservare un regolare aumento della partecipazione al nostro programma di cure preventive. Ora gli indici statistici della produttività sono in aumento: ne è un esempio la riduzione dei giorni di congedo per invalidità richiesti”.

UN NUOVO CONCETTO DI BENESSERE. Il benessere va oltre la salute di una persona e include anche gli aspetti fisici, mentali/emotivi e finanziari di una persona, ciascuno dei quali può avere un impatto negativo sulla produttività del dipendente. Le aziende stanno quindi definendo le rispettive iniziative in quest’ambito, riconoscendo in particolare gli effetti negativi provocati di un ridotto benessere finanziario; per due terzi degli intervistati, infatti, questo ha causato una diminuzione della produttività, mentre la metà dei rispondenti alla ricerca parla di crescenti assenze dal lavoro dovute a preoccupazioni di natura finanziaria.

SUPPORTO FINANZIARIO. Lo sviluppo di una cultura del benessere sta diventando sempre più personale e include anche attività di supporto ai dipendenti per aiutarli a gestire le loro finanze. La ricerca, infatti, ha rivelato che quasi tutte le aziende partecipanti offrono programmi per la sicurezza finanziaria e la preparazione al pensionamento (92%) e programmi per la formazione e le competenze in ambito finanziario (91%). Programmi di questo tipo sono in netta crescita, con il 24% delle imprese che li propongono da circa un anno e un altro 39% che ne ha implementati negli ultimi due-cinque anni.

UNA CALAMITA ANCHE PER I TALENTI. Il 74% dei dipendenti che hanno partecipato all’indagine Xerox considera le iniziative di benessere aziendale come un elemento importante della value proposition offerta dall’azienda ai dipendenti, in grado di supportare le politiche di assunzione e mantenimento dei talenti in azienda. Tre intervistati su quattro affermano che le iniziative di benessere aziendale implementate hanno avuto un impatto medio o elevato sul miglioramento dell’engagement e del morale del personale, dell’immagine dell’azienda, del benessere complessivo dei dipendenti, della capacità di attirare talenti, oltre che delle performance e della produttività dei lavoratori.Certo, per attuare questo tipo di iniziative, il sostegno della leadership è essenziale. Nel 2016 il supporto dei leader è stato citato dal 52% degli intervistati, contro il 43% del 2014. Per quanto riguarda invece il supporto dal basso, il 92% dei rispondenti alla ricerca ha evidenziato il contributo degli ambassador locali a sostegno di una cultura di benessere.

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