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Lavoro

Accordo Abi-sindacati: nuovo contratto entro il 31 dicembre

Si va avanti fino al 31 dicembre con l’attuale accordo, poi la parte distinta della retribuzione (Edr) finirà nello stipendio dal 2015

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Si va avanti fino alla fine del 2014, nella speranza di trovare un accordo definitivo. Così Abi e sindacati dei bancari (Fabi, Fiba, Fisac, Uilca, Ugl Credito, Dircredito e Sinfub) hanno chiuso la lunga trattatica sul rinnovo del contratto.

L’accordo attuale viene prorogato fino al 31 dicembre con l’accordo «sulle vecchie voci di costo relative al contratto in corso, concordando che l’elemento distinto della retribuzione (Edr) confluirà nella voce stipendio con decorrenza primo gennaio 2015», si legge nel comunicato ufficiale.

LO STALLO. Con un impatto in media di 13 euro, l’Edr secondo l’ultimo contratto era stato staccato per ridurre il costo totale dell’accordo. Finirà invece nella parte alta della busta paga dal prossimo anno. Un problema che aveva causato lo stallo della trattativa.

Le parti avevano però deciso di stabilire i criteri per la tabellizzazione entro il primo luglio del 2014. Con il documento di ieri sera si è finalmente chiuso il capitolo Edr che ha causato lo stallo del negoziato in questi mesi.


Nei quattro punti dell’accordo, si stabilisce anche l’una tantum per compensare la mancata tabellizzazione dell’Edr nel periodo luglio-dicembre 2014. Per l’Abi la firma è un segnale della «reciproca volontà di avviare un serrato calendario di incontri per chiudere il negoziato sul rinnovo contrattuale entro il 31 dicembre 2014», recita la nota.

I SINDACATI. «Abbiamo superato lo scoglio della tabellizzazione dell’Edr, chiudendo definitivamente la parte economica dell’attuale contratto nazionale», dichiara al Sole 24 ore Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. «L’Abi ha dovuto così recedere dalle sue posizioni intransigenti e scendere a più miti consigli. La strada per il rinnovo del contratto nazionale resta lunga e difficile, ma l’affronteremo con determinazione».

Gli incontri partono già stamattina, nuovi appuntamenti per il 20, 27 e 29 ottobre. E da adesso «ci sarà un coinvolgimento totale e mediatico di tutti i lavoratori, come mai è stato fatto in passato», avverte Sileoni.

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