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Smartphone: una persona su tre lo preferisce alla famiglia

Rapporto di amore e odio verso un dispositivo difficilmente sostituibile per il lavoro e tempo libero. Un’indagine Motorola fa luce sulla nostra dipendenza e la nostra richiesta di aiuto…

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Per un’intera settimana, ti sarebbe più facile fare a meno dello smartphone o della tua famiglia? Se avete optato per la famiglia siete tra quel 33% di persone che considera più importante il proprio telefono rispetto al relazionarsi con amici e parenti. È un dato impressionante quello che emerge da un’indagine sviluppata da Motorola – il marchio a cui si deve il primo telefono mobile al mondo – e dalla dottoressa Nancy Etcoff, esperta di comportamentistica “mente e cervello” all’Università di Harvard e psicologa del dipartimento di psichiatria del Massachusetts General Hospital.

Smartphone: un rapporto di amore e odio

Non si può negarlo: i nostri smartphone sono diventati un’estensione di noi stessi. Ci fanno divertire, ci tengono connessi, ci informano e ci permettono di esplorare le nostre passioni, rivivere i nostri ricordi e comunicare col mondo. L’indagine internazionale, condotta dalla società di ricerche Ipsos, ha analizzato le abitudini di utilizzo dello smartphone da parte delle diverse generazioni, provando a rispondere a queste domande: qual è il limite oltre cui l’amore per i nostri telefoni finisce per sostituire le relazioni che ci sono più care? E come possiamo accorgerci di aver oltrepassato la linea che ci separa da comportamenti problematici? “Per la maggior parte degli utilizzatori di smartphone, i comportamenti problematici rappresentano risposte passive e cattive abitudini che richiedono aiuto per essere abbandonate”, fa notare Nancy Etcoff. “Stimoli comportamentali, controllo ambientale e consapevolezza sono tutti di aiuto, così come le iniziative intraprese dagli operatori del mondo della telefonia. Lo schema di comportamento ricorrente emerso da questa indagine condotta in svariati Paesi evidenzia la necessità di comprendere e agire a livello collettivo”.

Nuove generazioni e dipendenza da smartphone

Dallo studio emerge inoltre che le problematiche associate agli smartphone sono più sentite tra i giovani, con oltre la metà (53%) degli intervistati appartenenti alla Gen Z (dai 6 ai 23 anni circa) che descrive il proprio telefono come “il miglior amico”. Ma la maggior parte degli smartphone dipendenti ammette anche il problema: il 60% dei partecipanti sottolinea l’importanza della separazione tra via e smartphone, mentre il 61% allo studio concorda sul desiderio di ottenere al contempo ottime prestazioni dal proprio device quando lo utilizza, e la massima soddisfazione dalla vita personale, quando non lo utilizza.

Sono stati individuati tre schemi di comportamento problematici associati all’utilizzo dello smartphone che impattano sulla relazione con noi stessi e con gli altri; lo studio evidenzia come le giovani generazioni siano più facilmente portate ad adottarli:

  • Controllo compulsivo: metà del campione (49%) afferma di controllare il proprio device più frequentemente di quanto vorrebbe fare (quasi 6 persone su 10 nel caso degli appartenenti alle generazioni Gen Z e Millennials) e di sentirsi quasi costretto a farlo (44%).

  • Eccessivo tempo sul telefono: un terzo (35%) afferma di trascorrere troppo tempo sul proprio smartphone (44% nel caso della Gen Z) e ritiene che potrebbe essere più felice se riuscisse a ridurlo (34%).

  • Iperdipendenza emotiva: due terzi (65%) ammettono di “andare nel panico” al pensiero di smarrire il proprio smartphone (circa 3 persone su 4 nel caso di Gen Z e Millennials), mentre tre intervistati su dieci (29%) affermano che nei momenti in cui non utilizzano il telefono “ci pensano o aspettano il momento in cui torneranno a utilizzarlo”.

Come risolvere il problema

Esiste la necessità di stabilire un equilibrio migliore tra smartphone-vita personale. Al suo interno Motorola sta già incoraggiando i dipendenti a perseguire un sano equilibrio tra smartphone e vita personale, fornendo anche suggerimenti per farlo. Ma l’impegno si estende anche all’esterno attraverso la partnership con la Space Phone-Life Balance App, che propone un programma di 60 giorni per aiutare i possessori di smartphone ad aumentare la consapevolezza del proprio utilizzo del device. L’app viene in aiuto attraverso accorgimenti come l’attenuazione della luminosità dello schermo, il blocco delle notifiche e altro ancora. Questa app è particolarmente indicata per coloro che presentano il comportamento problematico del “controllo compulsivo”, dato che aiuta le persone a diventare maggiormente consapevoli delle proprie abitudini legate al telefono e a trovare la strada per un maggior equilibrio. Attraverso la nostra Transform the Smartphone Challenge, inoltre, gli sviluppatori possono proporre a Motorola, tramite una partnership con Indiegogo, nuove idee per i Moto Mods che possano aiutare a utilizzare il telefono con maggior consapevolezza o che possano contribuire a collegare meglio offline le persone tramite nuove esperienze.

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Photo by Frank Vex on Unsplash