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Pirateria italiana al 48%

Confindustria RadioTv lancia l’allarme: il fenomeno ha provocato danni per 3 miliardi di euro in tre anni. Confalonieri (Mediaset): senza il rispetto del copyright “rischiamo di chiudere”

Il diritto d’autore è stato il tema del primo convegno di Confindustria RadioTv, presieduta da Rodolfo de Laurentiis, nel corso del quale sono state presentate le proiezioni sulla base dei dati Siae sull’effetto della pirateria. Un danno da tre miliardi di euro in tre anni, che ha comportato inoltre la perdita di 200 mila posti di lavoro. Oggi il tasso di pirateria in Italia è del 48% contro la media europea del 33% e il 45% a livello mondiale. Secondo Confindustria RadioTv, Google non ha fatto abbastanza per eliminare i file pirati dalle indicizzazioni. I broadcaster hanno chiesto nuovo regole, in linea con quelle varate da Agcom con il regolamento sul copyright. Inoltre, è necessario promuovere l’educazione degli utenti: basti pensare che uno studente su tre non ritiene che la pirateria provochi danni. Secondo Angelo Marcello Cardani, presidente di Agcom, occorre favorire un’offerta legale a basso prezzo, come fatto, in campo musicale, da Spotify. Un’altra leva potrebbe essere la riduzione delle finestre di distribuzione dei film. Drastico il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, che ha dichiarato che senza il rispetto del copyright «rischiamo di chiudere». Il manager ha evidenziato la disparità di trattamento legislativo fra la rete e il sistema radio tv.