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Megaupload, il pirata Schmitz chiede la scarcerazione

La corte neozelandese deciderà entro giovedì anche sulla richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti

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Dopo l’arresto da parte dell’Fbi, il fondatore di Megaupload e di Megavideo Kim Schmitz (noto in Rete con il nickname di Kim Dotcom) respinge le accuse provenienti dagli Stati Uniti di truffa e violazione di copyright e chiede attraverso i suoi legali la scarcerazione su cauzione al Tribunale neozelandese di Auckland. La North Shore District Court di Auckland deciderà entro giovedì sia sulla richiesta di Schmitz (che è anche cittadino neozelandese), sebbene la pm Anne Toohey si sarebbe già pronunciata sull’alto rischio di fuga da parte dell’imputato; sia su quella di estrazione da parte americana. Secondo l’accusa il sito di hosting Megaupload, insieme a Megavideo, ha generato attraverso la raccolta pubblicitaria e le sottoscrizioni degli utenti proventi pari a 175 milioni di dollari, causando ai legittimi proprietari dei contenuti protetti da diritto d’autore una perdita pari a 500 milioni di dollari.

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L’arresto di Kim Schmitz