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Digitale terrestre, nuove frequenze per Rai, Mediaset e Tre

Il nuovo decreto legislativo introduce il principio di neutralità tecnologica: nessun vincolo d’uso per le frequenze che potranno essere utilizzate per la tv

Nuove frequenze televisive per il digitale terrestre di Rai, Mediaset e H3G (ovvero Tre). Con l’approvazione, lo scorso venerdì, da parte del Consiglio dei Ministri, del decreto legislativo in attuazione della direttiva Ue 140 del 2009, l’Italia recepisce il principio di neutralità tecnologica. Un principio questo che slega le frequenze al vincolo d’uso. I mutiplex (ovvero l’insieme di frequenze) che possiedono Rai, Mediaset e H3g, e finora vincolati a servizi di basso interesse commerciale, potrebbero quindi essere utilizzate per la televisione. Se così fosse, però, Mediaset raggiungerebbe il tetto dei cinque mux, senza poter quindi partecipare alla nuova asta Dtt (ex beauty contest). Il parere approvato dalla Camera, però, chiede al Governo di tenere conto della gara e della riorganizzazione della banda 700Mhz prevista dal 2015, che permetterà l’uso delle frequenze tv anche per la banda larga mobile, ma che comporterà la ripianificazione e riorganizzazione di tutti i canali oggi in uso. La conversione delle frequenze, però, dovrà essere autorizzata da Agcom e dal ministero dello Sviluppo economico sulla base della compatibilità con il piano regolatore dello spettro radio. Il cambio di destinazione potrebbe essere vietato, per esempio, nel caso provocasse interferenze dannose o per salvaguardare l’uso efficiente dello spettro.