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Digitale terrestre, il flop della rivoluzione televisiva mancata

Lo switch off è stato problematico per il 76% degli italiani. Una caporetto annunciata che rischia di ripetersi con i prossimi passaggi alla televisione digitale

Il passaggio al digitale terrestre? Un incubo per chi lo ha già effettuato e una minaccia oscura che si sta per abbattere su chi si appresta a farlo. Secondo una ricerca dell’Adoc, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, effettuata in alcune delle regioni già servite dal sistema del digitale terrestre (Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto e Trentino), il 76% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto almeno un problema dopo lo switch-off. Dati questi che lasciano veramente poco spazio ai dubbi. Tra segnale disturbato, o addirittura mancante, problemi con la famosa numerazione automatica dei canali (se alcuni decoder l’hanno fatta in automatico, per altri è stata un’odissea), necessità di adeguare i vecchi impianti al nuovo segnale; gli italiani hanno dovuto far fronte a problemi di ogni tipo. Che non si sono circoscritti al momento dello switch off, ma che per molti, soprattutto coloro che lamentano una scarsa dimestichezza con la nuova tecnologia, continuano anche oggi, a distanza di mesi. Lo stesso sondaggio dell’Adoc, infatti, ci dice che tra gli intervistati uno su due (il 53%) si lamenta ancora dello scarso segnale relativo a uno o più canali e dichiara che molto spesso non riesce a guardare un programma completo, dall’inizio fino alla sua conclusione. Il 43% addirittura non vede completamente alcuni canali e il problema riguarda non solo le emittenti locali, ma anche le reti Rai e quelle Mediaset. Secondo un’inchiesta sul digitale terrestre effettuato da La Repubblica ci sarebbero intere province, come ad esempio quelle emiliana di Parma e quella lombarda di Piacenza, nelle quale i tg regionali della terza rete Rai e a volte tutta la rete, sarebbero completamente off limits. L’emittente pubblica, dal canto suo, si difende dichiarando che, secondo quanto risulta da indagini da loro direttamente effettuate, l’83% dei problemi riscontrati siano da imputare agli utenti, rei di non aver effettuato una buona manutenzione dell’impianto di ricezione domestica. Al di là delle mancanze degli utenti, comunque alcuni problemi effettivi di segnale la Rai li lamenta. Come nel caso sopra citato delle due province limitrofe di Parma e Piacenza dove come ammette Stefano Ciccotti, amministratore delegato di Raiway, ci sarebbero emittenti locali che in diverse aree interferiscono con il segnale Rai fino a distruggerlo.

Il calendario definitivo dello Switch Off 2011-2012

Problema questo delle emittenti locali e delle frequenze a loro assegnate che per i prossimi passaggi al digitale può solo peggiorare dato che ben 9 frequenze, oggi in mano alle emittenti locali (i canali compresi tra il 61 e il 69), saranno presto indirizzate alle telecomunicazioni. Il beauty contest per l’internet veloce mobile, quello dal quale il governo si augura di incassare 2 miliardi e 400 milioni di euro, comprende infatti anche le frequenze ora in mano alle tv locali. Questo vuol dire che per il prossimo switch off ai disagi soliti si aggiungerà anche la minore disponibilità di frequenze e quindi, presumibilmente, la maggiore interferenza tra segnali diversi.

Cosa cambia per le tv locali