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Caso Sky, il Consiglio di Stato blocca il Governo

Chiamato a pronunciarsi sulla legittimità dell’ingresso dell’emittente satellitare sul digitale terrestre non si esprime. La richiesta di parere è troppo generica

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Nuovo capitolo della guerra del digitale terrestre. È arrivato il pronunciamento, anzi il non pronunciamento del Consiglio di Stato. Il governo aveva chiesto ai magistrati se fosse legittimo che Sky partecipasse alla gara che la tanto attesa attribuzione delle frequenze del digitale terrestre ancora da assegnare. La questione verteva tutta sul famoso principio della reciprocità. Può un’emittente extracomunitaria (Sky è di proprietà della statunitense NewsCorp.) trasmettere sul digitale terrestre in Italia quando a un editore italiano non è permesso di trasmettere negli Stati Uniti? Per il governo la richiesta di parere era un “atto obbligato”, per l’opposizione si trattava di una procedura “pretestuosa atta a eliminare dal panorama digitale di un concorrente di Mediaset”. E il Consiglio di Stato? Non si pronuncia e congela la questione. La richiesta di parere del governo è scritta in termini “troppo generica e sintetica. Manca un’argomentata illustrazione dei punti problematici”. Il governo è invitato a fornire chiarimenti entro 30 giorni.