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Wind-3 Italia: scene da un matrimonio

Nascerebbe il terzo operatore del mercato con una quota del 30%. Il controllo sarebbe dei cinesi di H3G, ma i debiti dei russi sono un problema

Una fusione che potrebbe cambiare il volto della telefonia in Italia. Wind e 3 Italia, terzo e quarto operatore nostrano, ci riprovano a unirsi per creare un «terzo polo» che controlli il 30% del mercato.

Dopo i fallimenti passati, però, bisogna andare con cautela. Problemi di governante e il debito di Wind in passato hanno frenato la trattativa, ma grazie a Goldman Sachs e Deutsche Bank la situazione dovrebbe essersi risolta.

A governare la nuova entità dovrebbe essere il magnate Li Ka Shing, che con la sua H3g ha lanciato 3 Italia all’inizio degli anni Duemila quando partecipò alla gara per le frequenze Umts. 3 Italia in questi anni ha macinato clienti, ma anche ingenti perdite.

Con una quota inferiore al 50%, non potrà consolidare l’ingente debito di Wind, oggi pari a 10 miliardi di euro, già rifinanziato a marzo con una immissione di denaro fresco da parte di Vimpelcom che sarebbe intenzionata a uscire progressivamente.

Ma occhio alla concorrenza. Vodafone è da tempo interessata a rilevare Infostrada, l’operatore di rete fissa di Wind, che ha prodotto 385 milioni di Ebitda nel 2013 e può valere fino a 2 miliardi.

Mentre Telecom potrebbe rilevare le torri di trasmissione di Wind che vengono valorizzate tra 300 e 500 milioni. Il tutto per portare il rapporto tra debiti e margine operativo ben sotto il livello di 5 volte e non incorrere negli strali delle agenzie di rating.

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