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Business

Uber pronta per Wall Street. Varrà 100 mld nonostante sia in perdita

L’imminente Ipo della società sarà una delle più elevate nella storia della Borsa americana. Si parla di 60 dollari per azione e una raccolta di 10 mld

Uber non sta certo navigando in acque tranquille: ha chiuso il bilancio 2018 con una perdita operativa di 1,8 miliardi di dollari e fra il 2016 e il 2018 ha accumulato perdite complessive per 10 miliardi. Eppure, l’imminente Ipo della società che gestisce il servizio di trasporto automobilistico privato sarà una delle più elevate nella storia di Wall Street. Dopo che giovedì scorso l’azienda ha depositato la domanda ufficiale per la quotazione in Borsa sono iniziate le valutazioni e, sebbene la data e il prezzo non siano ancora stati fissati, le attese parlano di un’operazione a maggio che valuterà Uber circa 100 miliardi di dollari (60 dollari per azione) e che punterà a raccogliere circa 10 miliardi di dollari. Per quali ragioni si sta pensando a queste cifre da capogiro? Gli analisti di Wall Street si sono basati sulla quotazione di Lyft, la società concorrente di Uber che è stata collocata a marzo a un prezzo di 72 dollari. Questo non significa però che poi il prezzo sarà mantenuto. Anzi. Basti pensare che la stessa Lyft, in poche settimane, è già scesa del 19% a 58 dollari.

I principali azionisti di Uber

Ma quali sono oggi i principali azionisti di Uber che potrebbero guadagnare una fortuna dalla quotazione a Wall Street? Il maggiore è SoftBank, la società di investimento in nuove tecnologie del miliardario giapponese Masayoshi Son, che detiene il 16% del capitale e che finora ha investito in Uber sette miliardi di dollari. Se il prezzo di 60 dollari per azione fosse confermato, la sua quota arriverebbe a valere 13,3 miliardi, quasi il doppio. Saudi Arabia Public Investment Fund possiede il 5,3% del capitale di Uber: una quota che, a 60 dollari per azione, varrebbe 4,4 miliardi di dollari, quasi un miliardo in più dei 3,5 miliardi di dollari spesi nel 2016 per entrare nella società. Il primo socio privato è il fondatore ed ex ceo Travis Kalanick, che detiene l’8,6% del capitale (117 milioni di azioni): se l’Ipo andrà in porto a 60 dollari per azione, il suo pacchetto avrà una valutazione di sette miliardi. L’altro socio fondatore, Garret Camp, invece, ha il 6% della società: la sua quota potrebbe essere valorizzata a 4,9 miliardi di dollari.

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©Uber