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Business

Tesla e SolarCity, via libera alla fusione

Elon Musk, primi passi verso un “impero” dell’energia pulita

Elon Musk, lo si sa, punta a conquistare il settore dell’energia pulita: se con Tesla l’imprenditore sudafricano è riuscito a sdoganare le auto elettriche, con SolarCity si è invece aperto un varco nel business dei pannelli solari.

LA FUSIONE. Ora, un’operazione finanziaria potrebbe essere la via per consolidare la posizione delle aziende di Musk nel settore dell’energia green: il consiglio di amministrazione di SolarCity ha dato la sua approvazione alla fusione con Tesla Motors, che ha offerto azioni per 2,6 miliardi di dollari. Perché l’operazione sia conclusa è necessaria l’approvazione dei soci delle due aziende, e SolarCity è libera di vagliare altri candidati fino alla metà di settembre; tuttavia, ci sono buone possibilità perché entro la fine dell’anno venga alla luce un nuovo, grande gruppo che metta insieme le potenzialità dell’elettricità e del solare.

L’OPERAZIONE. Resta da affrontare, infatti, unicamente il nodo del conflitto di interessi di Elon Musk, fondatore di entrambe le realtà; Musk è anche presidente e maggiore azionista di SolarCity, e sarà costretto ad astenersi dal voto sulla fusione. Le due aziende coinvolte sono quotate a Wall Street; Tesla vale 32,7 miliardi, SolarCity 2,1; gli azionisti della seconda, nel caso in cui la fusione venga attuata, riceveranno 0,11 azioni ordinarie della casa automobilistica. Quel che è certo è che SolarCity sta beneficiando dell’attenzione manifestata da Tesla, e dalla risonanza che le sta dando l’essere coinvolta nella finora più importante operazione che ha coinvolto il settore dell’energia solare: le sue azioni sono salite a 28,68 dollari (+,4%); in leggero calo quelle della casa di auto elettriche (-0,1%, 234,50 dollari).