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Sorpresa Bce: tassi più bassi e QE da 80 miliardi mensili

Nuova mossa dell’istituto guidato da Mario Draghi che, per stimolare crescita e inflazione, ha presentato una serie di interventi inaspettati

Una felice sorpresa dalla Banca centrale europea che, per contrastare le previsioni di crescita, riviste al ribasso (2016 +1,4% da +1,7% di dicembre, 2017 +1,7% da 1,9%) così come l’inflazione (quest’anno sarà dello 0,1% e non dell’1%), ha messo in campo “l’artiglieria pesante”. Il presidente Mario Draghi ha annunciato una serie di misure espansive come il taglio del tasso principale di interesse – che passa dallo 0,05% allo 0 – e il tasso di rifinanziamento marginale, che governa i prestiti straordinari a brevissimo termine che le banche chiedono alla Bce, tagliato allo 0,25% dallo 0,30%. Ridotto al -0,40% il tasso sui depositi, atteso dai mercati, mentre la grande sorpresa è stata l’accelerazione sul quantitative easing che, a partire da aprile, passerà dagli attuali 60 miliardi di euro mensili a 80 miliardi. Il programma di acquisto dei titoli di Stato durerà almeno fino al marzo 2017, come già deciso lo scorso dicembre, ma Draghi ha sottolineato come i tassi resteranno ai minimi a lungo, “anche ben oltre l’orizzonte temporale dei nostri acquisti” di titoli di Stato. Per la prima volta, evidenzia Il Sole 24 Ore, nel quantitative easing sono stati inseriti anche i bond euro emessi dalle aziende non finanziarie, purché abbiano un rating a livello di investimento (investment grade). A giugno, infine, la Bce da giugno lancerà un pacchetto di quattro Tltro (Targeted longer-term refinancing operations): in pratica fornirà liquidità illimitata agli istituti che fanno credito all’economia. Rispetto al passato, la durata di questi prestiti passa da tre a quattro anni, inoltre avverranno a un tasso negativo che potrà arrivare fino al nuovo tasso sui depositi, quindi fino a -0,40%.

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