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Il governatore uscente di Bankitalia, Ignazio Visco © Getty Images

L'agenzia di rating Moody's boccia ancora le banche italiane. Troppe sofferenze nei loro bilanci tengono l'outlook sul sistema italiano sul "negativo". Nel report, Moody's spiega che il giudizio negativo riflette «la persistente pressione sulle banche affinché riducano i loro ampi stock di crediti problematici», che convive con «limitate opportunità di raccogliere capitali, persistente debolezza della capacità di profitto e un'esposizione significativa» al debito pubblico italiano. E a poco serve la parziale ripresa economica. 

Troppe sofferenze, Moody's boccia ancora le banche italiane

«Ci aspettiamo che il Pil reale italiano cresca dell'1,3% nel 2018, più dell'anno precedente ma a un ritmo insufficiente» per dare vita a una ripresa significativa dei profitti, aggiunge Moody's. A pochi giorni dalla diffusione delle nuove linee guida della Bce, Moody's ricorda che a fine 2016 i nostri istituti avevano in bilancio 349 miliardi di crediti deteriorati, lo stock più alto in Europa (17,3% dei prestiti, il triplo della media Ue). 

Non ci sta il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che contesta l'analisi ricordando i grandi passi avanti fatti sul tema delle sofferenze: «La questione degli Npl negli ultimi mesi sta avendo una accelerazione positiva, dall'inizio dell'anno sono diminuiti del 25%», dice Padoan. «Non entro nel giudizio di Moody's, mi limito a dire che ci sono giudizi positivi da altri istituti. Il recente declino dei costi di finanziamento delle banche, se traslato alla clientela, potrebbe incrementare il tasso di crescita del Pil in misura pari a 0,1 punti nel 2018 e a 0,2 punti nei due anni seguenti».

A dare ragione a Padoan arriva l'intesa tra DoBank e Mps per affidare alla ex società di Unicredit la gestione di un pacchetto di 8 miliardi lordi di sofferenze della banca senese, nell'ambito della vendita e cartolarizzazione di un portafoglio di crediti in sofferenza da 26 miliardi di euro complessivi originati dal gruppo Mps.

Il Pd all'attacco di Visco

In pieno caos banche, arriva con tempestività sospetta l'attacco del Pd che alla Camera ha presentato una mozione per chiedere il non rinnovo dell'incarico al governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in scadenza a fine mese. Pesano gli scandali degli ultimi anni, ma si intravede la mano di Matteo Renzi che da tempo spingeva per questa soluzione.

«Le prese di posizione riguardanti la Banca d'Italia siano ispirate ad esclusivi criteri di salvaguardia dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Istituto. Si rispetti l'interesse del Paese», è la dura risposta del Quirinale.