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Maxi sequestro per Unicredit, indagato anche Profumo

La procura di Milano indaga per una presunta frode fiscale che coinvolge piazza Cordusio e Barclays

Un sequestro preventivo di 245 milioni di euro, una batosta economica e d’immagine per Unicredit che, secondo la procura di Milano, sarebbe il profitto di una frode fiscale messa in atto dall’istituto di piazza Cordusio attraverso una operazione finanziaria che le era stata proposta da Barclays. Nell’indagine, annunciata solo lo scorso giovedì 18 ottobre, sono stati iscritti nel registro degli indagati una ventina di persone tra le quali il banchiere Alessandro Profumo.Secondo gli inquirenti Unicredit avrebbe sottratto al fisco italiano 745 mln di euro di imponibile nelle dichiarazioni relative all’anno fiscale 2007 e 2008 di Unicredit Corporate Banking e Unicredit Banca, e in quelle del 2008 di Unicredit Banca di Roma. L’istituto di credito avrebbe ‘concordato’ a tavolino con Barclays l’operazione finanziaria in base alla quale l’istituto bancario italiano avrebbe dovuto pagare le tasse sul 100% degli interessi di un deposito interbancario e invece ha potuto pagare solo il 5% sui dividendi dell’operazione apparentemente presentata, secondo l’accusa, come ‘pronti contro termine’, che per legge sono deducibili al 95%. In questa inchiesta, per la quale Unicredit si dichiara “molto sorpresa”, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit all’epoca dei fatti risponde di dichiarazione fiscale fraudolenta mediante altri artifici.

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Piazza Cordusio, sede Unicredit a Milano