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Lvmh-Tiffany: salta l’acquisizione. Si apre una battaglia legale

Il colosso del lusso francese sottolinea di non poter procedere con l’operazione alle luce delle attuali condizioni. Si profila uno scontro in aula nel Delaware (Usa)

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Salta, almeno per ora, quella che sarebbe diventato il più grande deal nel settore del lusso. L’acquisizione di Tiffany da parte di Lvmh – operazione da circa 14 miliardi di euro, annunciata a fine 2019 – non si farà. La conferma arriva da una nota della multinazionale del lusso francese, dove si sottolinea come allo stato attuale non ci siano le condizioni per procedere all’acquisto del celebre brand di gioielleria.

Cosa è successo? Lvmh ha fatto sapere di aver ricevuto una lettera da parte del ministro francese per l’Europa e gli Affari esteri dove si chiedeva di posticipare l’acquisizione oltre il 6 gennaio in risposta alla minaccia da parte degli Stati Uniti di tassare i prodotti francesi. Lvmh avrebbe poi ricevuto da Tiffany un’ulteriore richiesta di posticipare l’acquisizione dal 24 novembre (termine concordato lo scorso anno) al 31 dicembre 2020. “Alla luce di questi elementi, e dopo aver preso conoscenza delle prime analisi legali condotte dai consigli di amministrazione e dai team di Lvmh, il board ha deciso di attenersi ai termini dell’accordo e del progetto di fusione concluso nel novembre 2019, che prevede un termine per la chiusura dell’operazione non oltre il 24 novembre 2020, e ha preso atto che, allo stato attuale, il gruppo Lvmh non sarebbe quindi in grado di completare l’acquisizione di Tiffany & Co.”, si legge in una nota del 9 settembre.

Lvmh-Tiffany: si apre una battaglia legale

In seguito alla nota di Lvmh, Tiffany ha reagito intentando causa al gruppo parigino presso un tribunale del Delaware (Usa), richiamando il gruppo francese ai propri obblighi contrattuali sulla fusione. Oggi Louis Vuitton Moët Hennessy ha risposto con una nuova nota, dove si annuncia che farà a sua volta causa a Tiffany, sempre in Delaware. Lvmh si dice “sorpresa” per l’azione legale del brand statunitense, definendo le accuse “totalmente infondate”. Poi la stoccata a Tiffany: “il Board, oltre agli elementi già sollevati, ha avuto modo di esaminare l’attuale situazione economica di Tiffany e la sua gestione della crisi”, si legge nella nota del 10 settembre. “Ha osservato che i risultati del primo semestre e le sue prospettive per il 2020 sono molto deludenti e significativamente inferiori a quelli di marchi comparabili del gruppo Lvmh durante questo periodo”, risultati – secondo il gruppo francese – dovuti a una discutibile gestione da parte del management di Tiffany. Anche per questo, secondo Lvmh, non sono rispettate le condizioni necessarie previste dall’accordo di acquisizione.

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