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Ipotesi “spezzatino” per Carrefour

All’interno del board degli azionisti si valuta uno scorporo del gigante della grande distribuzione: tre unità per massimizzare il valore della capitalizzazione. Intanto si smentiscono le voci di un disimpegno in Italia…

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Gli azionisti del colosso francese Carrefour, numero due mondiale della grande distribuzione con 101 miliardi di ricavi nel 2010, stanno valutando lo scorporo del gruppo in tre unità, per massimizzare il suo valore di capitalizzazione. A chiederlo sarebbero soprattutto i due principali fondi presenti nel capitale con il 14%: Groupe Arnault e Colony Capital. Per questa ipotesi, prima smentita poi confermata dal gruppo, potrebbe esserci un’intesa provvisoria nella prossima riunione del cda, prevista il 2 marzo. Al momento si sta lavorando a uno spin-off simultaneo di Dia (discount) e Carrefour Property (real estate), che sarebbero entrambe quotate a Parigi. L’idea è quella di assegnare agli attuali soci di Carrefour una maggioranza in Dia, mentre il management chiede di detenere oltre il 50% di Carrefour Property. Quest’ultima è una holding creata nel 2004, la quale detiene le mura e i suoli dei grandi magazzini del gruppo in 5 paesi.Contestualmente sono circolate voci su un possibile disimpegno di Carrefour in Italia, voci che sono state prontamente smentite da Giuseppe Brambilla di Civesio, amministratore delegato di Carrefour Italia. “Se avessimo voluto lasciare l’Italia – spiega Brambilla di Civesio al Corriere della Sera – non avremmo investito nel cambiamento delle insegne, era più semplice vendere i punti vendita con il nome che avevano (Gs e Diperdì)”.