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Il buffetto di Bankitalia sui conti correnti salati

Rincari ingiustificati da parte di Banco Bpm, Ubi, e Deutsche Bank: ma da Via Nazionale arriva solo un richiamo, senza alcun obbligo di rimborso. Servirà un nuovo ricorso

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I rincari sui conti correnti decisi da alcune banche come Banco Bpm, Ubi, Deutsche Bank e Intesa Sanpaolo potrebbero essere illegittimi, ma non c’è alcun obbligo di rimborso. A stabilire eventuali risarcimenti dovrà essere un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario. Così Bankitalia richiama con un buffetto gli istitutti di credito dopo gli esposti presentati da Movimento Difesa del Cittadino e Altroconsumo. Secondo alcuni istituti, i rincari erano dovuti al salvataggio delle quattro banche nel novembre 2015 (Etruria, Chieti, Ferrara e Marche), mentre Intesa Sanpaolo li aveva giustificati come conseguenza dei tassi negativi Bce.

IL BUFFETTO DI BANKITALIA SUI RINCARI DEI CONTI CORRENTI

Bankitalia ha risposto ricordando una lettera apposita inviata a tutte le banche il 28 marzo 2017: «Abbiamo chiesto a tutti gli intermediari», spiega Via Nazionale nella risposta alle istanze, «di riesaminare le modifiche realizzate a far tempo dal gennaio 2016 alla luce del quadro complessivo di riferimento e di adottare, laddove necessario, iniziative correttive a tutela dei clienti, compresa l’eventuale restituzione delle somme percepite; gli intermediari sono tenuti a comunicarci le iniziative intraprese a seguito del riesame».

«Il testo parla chiarissimo e dà ragione ai molti clienti che hanno subito gli incrementi e che ora potranno ottenere le somme indietro», è la replica di Francesco Luongo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino. «Ci aspettiamo che gli istituti si esprimano dopo la posizione espressa dalla Vigilanza. Partirà una diffida nei confronti degli istituti affinché comunichino quanto hanno incassato a causa degli aumenti e se hanno già provveduto a restituire le somme. Se non ci sarà nessuna risposta ci rivolgeremo all’Arbitro Bancario».

«Non abbiamo ricevuto alcune comunicazione da Banca d’Italia a rivedere la nostra manovra», risponde invece Intesa Sanpaolo. «Il nostro intervento è successivo, si fonda su un presupposto completamente diverso ed è in linea con le indicazioni fornite».