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Hsbc lascia a casa 25 mila dipendenti

Il colosso britannico ridurrà i costi di 5 miliardi entro il 2017: perderà il 10% del suo organico in tutto il mondo. Sullo sfondo, la possibilità di abbandonare Londra per Hong Kong

Colpita duramente dalle sanzioni per la manipolazione del mercato dei cambi, Hsbc ha deciso di varare un maxi piano di ristrutturazione. Il colosso bancario britannico, tuttavia, non si trasformerà con l’intento di ottenere maggiore trasparenza, ma – almeno in apparenza – punterà semplicemente a un’enorme riduzione del costo del lavoro: saranno ben 25mila i dipendenti in tutto il mondo che saranno lasciati a casa. In alcuni stati (per ora quegli ufficiali sono Brasile e Turchia), il gruppo smetterà addirittura di avere filiali, conservando solo la rappresentanza per i clienti istituzionali.

SI GUARDA ALLA CINA. Mentre le accuse per frode fiscale si fanno sempre più consistenti, il piano di Hsbc pare essere indirizzato su un doppio binario: una riduzione dei costi da circa 5 miliardi di dollari entro il 2017 e la concentrazione dei nuovi investimenti nel Sud Est asiatico, con una particolare attenzione verso la Cina, «per captare le opportunità di crescita future e adattarsi alle evoluzioni strutturali» del mercato. Solo la scorsa settimana, il gruppo britannico era stato condannato dalla giustizia di Ginevra a pagare una multa di 40 milioni di franchi svizzeri, con l’accusa di riciclaggio.

BYE BYE LONDRA? Inchieste, sanzioni e scandali che, per ammissione degli stessi vertici, incidono su un piano di ristrutturazione che taglierà di fatto il 10% dell’organico di un colosso che conta circa 266 mila dipendenti in tutto il mondo, di cui 48 mila nel solo Regno Unito. Che però, rischia di non essere più il centro del gruppo. Hsbc starebbe infatti pensando di abbandonare Londra come Quartier Generale, e di basare la propria attività proprio nel Sud Est Asiatico. Magari a Hong Kong, alla cui borsa è già stato fatto pervenire un comunicato.