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Grecia: arriva anche il no del Fmi

“Portate avanti il programma”, raccomanda il Fondo Monetario Internazionale. Ma per Tsipras la troika è finita

Nel giro di poco più di 24 ore il premier greco Alexis Tsipras ha dovuto incassare tre no. Il primo – prevedibile – arriva dalla Germania: il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha sintetizzato l’incontro con il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis con un eloquente “We agreed to disagree”, ossia “Siamo d’accordo sul non essere d’accordo”. Schaeuble ha infatti spiegato: “Rispettiamo il voto greco, ma gli impegni vanno adempiuti”, ricordando che “l’affidabilità è il presupposto per la fiducia. La Grecia appartiene all’euro, ma nonostante un confronto davvero aperto e intenso non siamo realmente d’accordo su quello che si debba fare”. Poi è arrivato il no della Banca centrale europea: la Bce non accetterà titoli pubblici a garanzia dei prestiti. Dulcis in fundo, l’invito del Fondo monetario europeo a “portare avanti il programma, per evitare il pericolo di contagio”. Nel contempo, svaporano anche quelli che sembravano i due papabili alleati della Grecia: sia la Francia che l’Italia hanno giudicato legittima la decisione della Bce. In Grecia, però, la tensione è alle stelle. Se infatti il premier Tsipras è convinto che “la troika è finita”, il suo ministro ha rincarato la dose aggiungendo: “Quando stasera tornerò nel mio Paese, troverò un Parlamento in cui la terza forza politica non è un partito neonazista, ma nazista”.

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Il ministro Yanis Varoufakis, a sinistra il "collega" tedesco Wolfgang Schaeuble © Getty Images