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Borsa, Fca in rosso… ma non quello Ferrari

Fiat Chrysler subisce un -5% per effeto dei realizzi e della decisione Ue sul Lussemburgo. Male anche la moda

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Alla vigilia della riunione della Bce, chiamata a dare nuove indicazioni sul futuro della politica monetaria, Francoforte e Parigi chiudono in positivo mentre Milano segna -0,44% penalizzata soprattutto dall’ondata di vendite su Fiat Chrysler (-5,3%), Tenaris (-3,2%) e sul settore della moda, in particolare su Ferragamo e Tod’s, che perdono rispettivamente il 2,2% e l’1,4% dopo le perplessità di Mediobanca sull’impatto cinese per i conti. Tra le peggiori ancora Saras (-7%) dopo il maxi collocamento di Rosneft. Seduta nera per Fca nel giorno del debutto di Ferrari a Wall Street (+9%). L’ex casa torinese paga sia i realizzi dopo il lungo rally da fine settembre (+30%) sia un pizzico di delusione per il mancato incremento del prezzo di collocamento di Ferrari che la decisione dell’Ue di obbligare il Lussemburgo a chiedere indietro 20 milioni di euro di tax ruling.

Tra le migliori, invece, St (+2,2%), Prysmian (+1,7%) e Mediolanum (+1,5%) nell’ultimo giorno in cui è esercitabile il diritto di recesso legato alla fusione con Banca Mediolanum. Sul fronte dei cambi l’euro è stabile a 1,135 dollari (ieri a 1,1346 dollari). Il petrolio cede l’1,2% a New York a quota 45,75 dollari al barile.