Se il biennio della piena pandemia aveva fatto registrare trend molto positivi per il settore del Largo Consumo, l'aumento dell'inflazione e il rallentamento della crescita economica dovuti all'attuale scenario geopolitico stanno creando un panorama del tutto nuovo per il settore della grande distribuzione in Italia, che avrà un impatto profondo sui comportamenti e le abitudini d’acquisto degli italiani e delineerà nuovi scenari di consumo. Parola di NielsenIQ, i cui dati - presentati in occasione della giornata di apertura de Linkontro 2022 - fotografano un andamento del primo quadrimestre 2022 diverso rispetto a quelle che erano le prospettive di mercato: il settore del Largo Consumo Confezionato (LCC) ha registrato uno stabile declino fino al mese di marzo, benché, grazie anche al contributo positivo della Pasqua (aprile +8%), la crescita complessiva nei primi quattro mesi dell'anno sia stata di oltre un punto.

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Naturalmente le performance differiscono nei diversi canali di vendita. Stando ai dati del  2019 di NielsenIQ  rispetto all’anno corrente, l’e-commerce nel Q1 ha un valore di 2,6 diversamente dalla quota (0,9) registrata nel 2019, mentre i Discount raggiungono attualmente quasi il 20% del valore, guadagnando 1 punto rispetto al 2019. Resta solida la categoria dei Supermercati che tra il 2019 e il 2022 non ha riscontrato variazioni e registra oggi un valore del 38,3%. 

L’inflazione teorica – stesso paniere e stessi volumi – nel Largo Consumo Confezionato al momento si attesta intorno al 4,8%, ma le previsioni stimano che potrebbe arrivare oltre i 6 punti. Le variazioni reali dei prezzi raggiungono tuttavia una quota del 2,6%, mostrando un cambiamento dei comportamenti dei consumatori italiani, i quali rivedo il mix di prodotti nel loro carrello. Inoltre, la riduzione dei volumi legati all’elasticità ai prezzi sarà di circa il -2,5%. 

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Dall’analisi effettuata da NielsenIQ, si evince che i consumatori stanno iniziando a mettere in pratica delle strategie di risparmio, che compensano gli effetti al rialzo dei prezzi causati dall’inflazione, cambiando il mix di prodotti nel carrello e facendo più attenzione a selezionare i prezzi più bassi. Questa tendenza fa emergere una polarizzazione delle fasce di consumatori: una parte delle famiglie sarà costretta a modificare maggiormente i propri stili di consumo, perché vedrà diminuire ulteriormente il proprio potere di acquisto. Per concludere, all’interno dell’attuale contesto di mercato, particolarmente gravato dall’aumento dei prezzi, l’inflazione sta diventando un elemento strutturale e avrà impatti a lungo termine. L’effetto congiunto della recessione e dell’inflazione, combinato con l’incertezza legata all’evoluzione della pandemia e a della guerra rende ipotetiche le tendenze del mercato della grande distribuzione poiché ha un andamento anticiclico. Le variazioni anche più piccole possono avere un impatto significativo. Proprio a causa dell’imprevedibilità dello scenario, NielsenIQ preannuncia un autunno “caldo” con una perdita del potere d’acquisto per le famiglie italiane.