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Tassa sui versamenti di contante: polemiche in vista

Continua la battaglia al denaro liquido, il Mef parla di una «imposta di bollo». Spariranno anche gli scontrini

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Prende corpo l’ipotesi dell’applicazione di una tassa sul contante riportata dal Sole 24 ore. Molti speravano in una smentita sulla possibilità di applicare un’imposta proporzionale ai versamenti giornalieri di denaro superiori ai 200 euro.

In una nota il ministero dell’Economia conferma l’ipotesi contestando la definizione di «tassa sui contanti» parlando di imposta di bollo.

I DETTAGLI. Guardando ai dettagli, si tratterebbe sicuramente di un favore alla banche che incasserebbero una grossa cifra dagli accrediti elettronici.

Il punto successivo sarebbe dal 2017 l’obbligo di trasmissione telematica al fisco degli incassi giornalieri per commercianti, artigiani e professionisti, ma anche a gdo e distributori automatici: addio dunque allo scontrino cartaceo ma tanta burocrazia in più per gli esercenti.

Con in più la fatturazione elettronica tra privati, sarebbe l’attacco definitivo al contante. Ma non ci sono solo cattive notizie: in vista ci sarebbe anche un credito d’imposta per stimolare l’uso dei Pos.

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