
I saldi di fine stagione, in partenza in contemporanea in tutta Italia il prossimo 2 luglio (scarica il calendario completo), costeranno agli italiani 4,1 miliardi di euro, ovvero 274 euro a famiglia. Il dato arriva dall’Ufficio Studi Confcommercio che prova a fare una previsione della stagione dei saldi che sta per cominciare. Il valore complessivo dei saldi dovrebbe attestarsi sul 12% del fatturato totale annuo del settore abbigliamento e calzature. Stime che rivelano un cauto ottimismo, così come sottolinea Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia: «La situazione dei consumi in generale, ma in particolare per l’abbigliamento, permane difficile. Non ci attendiamo una stagione di saldi particolarmente effervescente, ma ci aspettiamo una sostanziale tenuta rispetto ai ricavi dello scorso anno».
I principi base per il corretto acquisto degli articoli in saldo:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5.Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.