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Il Qatar ha deciso di uscire dell’Opec: ecco perché

L’obiettivo ufficiale è sviluppare senza vincoli l’industria del gas, che vale già 45 mila miliardi di dollari. Ma il vero motivo potrebbe essere un altro…

Dopo quasi 57 anni di permanenza, il Qatar a gennaio uscirà dall’Opec, l’Organizzazione dei Paesi produttori di petrolio. Ad annunciarlo Saad Sherida al-Kaabi, il ministro dell’Energia, che ha spiegato che la decisione è parte del piano strategico messo a punto per rafforzare l’economia dell’Emirato. Con l’uscita dall’Opec, infatti, il Qatar mira a sviluppare senza vincoli la sua industria del gas. Dopotutto, il Paese ha una produzione limitata di petrolio, pari a circa 600 mila barili al giorno, quasi nulla in confronto agli oltre 11 milioni dell’Arabia Saudita, ma produce annualmente 77 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (Lng). Insieme a Iran e Russia, vanta riserve fra le più grandi del mondo di Lng, per un valore stimato in 45 mila miliardi di dollari. L’obiettivo è incrementare la produzione di Lng a 110 milioni di tonnellate entro il 2024.

Quali conseguenze per l’Opec?

Saad Sherida al-Kaabi ha precisato che i motivi dell’abbandono del cartello non sono politici né dovuti all’embargo di Riad. Secondo molti, però, un ruolo molto importante nella vicenda è giocato dal blocco commerciale imposto a partire dal 5 giugno 2017 dai principali Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc) – Arabia Saudita, Emirati arabi uniti, Bahrain ed Egitto – che hanno simultaneamente tagliato le relazioni diplomatiche ed economiche con il Qatar. Ora non resta che aspettare le contromosse dell’Opec: perdere un membro di vecchia data (il Qatar fa parte dell’organizzazione dal 1961), infatti, minerà sicuramente la stabilità.