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Ocse, italiani più poveri del 30% rispetto ai big Ue

La recessione affonda il Pil pro capite del nostro Paese. Il rapporto Going for Growth sottolinea l’importanza della riforma del lavoro e punta il dito contro il sistema scolastico

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Il Pil pro capite dell’Italia è sceso del 30% rispetto alla media dei primi 17 Paesi Ocse. Questa, in sintesi, la situazione economica del nostro Paese, che traspare dal rapporto Going for Growth dell’Organizzazione internazionale per lo sviluppo economico.

Il report punta il dito contro le forti carenze del sistema educativo del nostro Paese che «ha un basso rapporto tra qualità e costo e dovrebbe fare di più per migliorare le opportunità per i meno qualificati». Le note di biasimo hanno riguardato la spesa per l’istruzione, «scesa ben al di sotto della media», e i numerosi cambi («tre in quattro anni») dei vertici dell’Agenzia per la valutazione della Scuola.

CON LE RIFORME +10% PER IL PIL. Ritornando all’aspetto economico, i dati dell’organizzazione vedono nelle riforme strutturali attivate dopo la crisi la chiave di svolta per ottenere un aumento fino al 10% del livello di Pil pro capite a lungo termine. Questo aumento corrisponderebbe a un incremento medio di circa 3.000 dollari pro capite.

RIFORMARE IL MERCATO DEL LAVORO. Per l’Italia la priorità è per la riforma del mercato del lavoro. Secondo l’Ocse il Paese deve «spostare la protezione dai posti di lavoro al reddito del lavoratori», cioè: «continuare a ridurre il dualismo del mercato del lavoro con assunzioni e licenziamenti più flessibili e procedure legali più prevedibili e meno costose, con il supporto di una rete di sicurezza sociale più onnicomprensiva e uno sviluppo delle politiche attive sul lavoro».

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© Dan Kitwood/ Getty Images