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Ocse: crescita italiana lenta, meglio nel 2012

L’organizzazione promuove la politica dell’Italia sul debito, in via di riduzione per la fine del prossimo anno. A livello mondiale pesa ancora la disoccupazione, ben al di sopra dei livelli pre-crisi

L’Italia cresce lentamente, ma dal prossimo anno la domanda mondiale stimolerà le esportazioni e anche la crescita degli investimenti dovrebbe riprendere a crescere così come il Pil che nel 2012 si attesterà all’1,6%, dopo l’1,1% di quest’anno. È quanto risulta all’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che per l’Italia vede per il prossimo anno anche un miglioramento del tasso di disoccupazione, ma “scenderà solo lentamente in parte perché l’iniziale miglioramento della domanda sarà assorbita dalla riduzione dell’utilizzo del lavoro a tempo determinato”.Ma il problema della crescita post crisi è una questione che riguarda tutti i paesi già sviluppati. Secondo l’Ocse, infatti, la crescita mostra due velocità: quella dei Paesi emergenti e quella dei sviluppati che “continuano a recuperare in maniera moderata”. Per questi la crescita del Pil si fermerà al 2,3% nel 2011 contro il 4,2% del mondo, rimane ben al di sopra dei livelli pre-crisi con una stima in lieve calo al 7,9% che scenderà al 7,4% nel 2012.Tornando all’analisi del nostro Paese l’Ocse, nel suo rapporto semestrale economic out look, premia la tenuta dei conti pubblici, ma “l’Italia deve mantenere la stretta vigilanza dimostrata fino a ora a causa del suo alto debito rispetto al Pil”. L’Italia dovrebbe comunque raggiungere gli obiettivi di riduzione del deficit al 2012 previsti dal governo nel programma di stabilità. L’Ocse ricorda inoltre come il piano nazionale di riforme dell’esecutivo contenga una vasta lista di priorità “che deve essere effettivamente portata a termine in modo da migliorare il potenziale dell’economia e così ridurre il peso del debito attraverso la crescita del Pil”.