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Manovra, il testo in commissione Bilancio. Le 10 proposte del Pd

Nei prossimi giorni verranno analizzati i possibili emendamenti. Schifani: “Si guardi ai contenuti, non alla provenienza delle proposte”. Bersani presenta gli emendamenti del Partito democratico

È iniziata questa mattina in commissione Bilancio del Senato l’esame del ddl di conversione del decreto sulla manovra economica. I lavori, iniziati in tarda mattinata a Palazzo Madama, si svolgono sotto la guida del presidente Antonio Azzolini che ha annunciato come verrà redatto un testo che “risponda alle richieste dell’Europa e che sia il meno pesante possibile per i cittadini”. Questa settimana la commissione lavorerà per cercare un punto di equilibrio che tenga conto anche delle istanze delle forze sociali del Paese. In mattinata il presidente del Senato, Renato Schifani, ha invitato i componenti della commissione a guardare con attenzione i contenuti delle proposte di modifica “astraendosi dalle firme e dalle parti politiche di provenienza per dare il massimo della professionalità in un confronto costruttivo ampio e sereno nell’interesse del Paese”. Fra i possibili emendamenti annunciati finora, la proposta più articolata è del Partito democratico che ha presentato un documento suddiviso in dieci punti che verranno tradotti in emendamenti alla manovra entro venerdì. Si tratta di proposte “responsabili, che rispettano i saldi ed anche gli accordi in Europa”, ha spiegato in conferenza stampa il segretario Pd Pier Luigi Bersani. La cosiddetta ‘contromanovra’ si snoda attraverso tre punti principali: 1) riduzione drastica ed efficace dei costi della Pubblica Amministrazione, 2) una dismissione ragionata di immobili pubblici, 3) un’asta competitiva per le frequenze televisive

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Oltre ad un pacchetto di liberalizzazioni, dalla distribuzione dei farmaci ai servizi bancari, la proposta prevede politiche industriali per uno sviluppo sostenibile con la stabilizzazione del contributo per le rinnovabili e misure per il Mezzogiorno. Cuore della contromanovra è quella che Bersani definisce “una terapia d’urto contro l’evasione fiscale con misure di impatto sostanziale e non retorico”: la tracciabilità, a fini antiriciclaggio, dei pagamenti superiori a 1.000 euro e, a fini anti-evasione, dei pagamenti superiori a 300 euro; la comunicazione da parte delle imprese dell’elenco clienti-fornitori e la parziale o totale deducibilità delle spese per la manutenzione della casa. Dalla lotta all’evasione il Pd punta a raccogliere le risorse a sostegno del lavoro, della riduzione dell’Irpef in via prioritaria sulle madri lavoratrici e sulla graduale eliminazione del costo del lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile dell’Irap. Tra le proposte l’introduzione di un’imposta erariale ordinaria sui grandi valori immobiliari basata su criteri fortemente progressivi e un’imposta una tantum del 15% sui capitali ‘scudati’. Novità dell’ultimo minuto la richiesta di reintrodurre il reato di falso in bilancio e misure per l’efficienza della Giustizia, a cominciare dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

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Pier Luigi Bersani