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Lombardia, la povertà cresce del 9%

Presentato il Bilancio sociale 2014 del Banco Alimentare della Lombardia: 248 mila persone assistite, 76 mila sono minori. Gli immigrati sono il 50%

Cresce la povertà in Lombardia: nell’anno passato ha segnato un +9%, in controtendenza con il dato nazionale che parla di un calo del 7%. Lo dice il Bilancio sociale 2014 dell’Associazione Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati” Onlus. Nella regione motore dell’Italia sono 568 mila le persone in condizioni di povertà assoluta sui 4,1 milioni di italiani indigenti (il 6,8% dl totale).

Ma quali sono i fattori di questo impoverimento della popolazione? Innanzitutto le famiglie numerose di stranieri che rappresentano il 23% di tutti i poveri in Italia.Dal 2007 ad oggi, l’incidenza della povertà nelle famiglie numerose, con più di un bambino, è cresciuta del 250% e i minori che soffrono la fame sono il doppio, ovvero più di un milione. L’incidenza dell’immigrazione è decisiva: sui 5 milioni di stranieri – l’8,2% della popolazione – gli immigrati sono 3,5 milioni.

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NUOVA ONDATA. Così Banco Alimentare della Lombardia nel 2014 ha assistito 247.741 persone bisognose, ovvero il 43% dei poveri stimati in regione, 57 mila nella sola città di Milano (23% di tutti gli assistiti).Tra questi emerge drammaticamente la triste condizione dei minori: sono quasi 76 mila in età compresa tra 0 e 17 anni, ovvero il 31% del totale degli assistiti.

«Alla crisi economica che continua a interessare le famiglie italiane si è aggiunta quest’anno una situazione straordinaria di richiesta di aiuto a supporto dell’ondata migratoria che ha riguardato la nostra Regione», dichiara Roberto Vassena, presidente del Banco Alimentare della Lombardia. «Un’emergenza che abbiamo tutti insieme saputo gestire, sinergizzando al massimo gli sforzi e la collaborazione fra Governo della Regione ed enti caritativi». NUMERI FUORI CONTROLLO. L’aumento del 9% della povertà in Lombardia è infatti anche legato alla maggiore concentrazione di immigrati al Nord, e nello specifico in Lombardia – 1,3 milioni, 93 mila senza permesso di soggiorno – dove come rilevano dati Istat del 2013, si registra il più alto numero di permessi di soggiorno (il doppio rispetto all’Emilia Romagna, la seconda regione interessata dalle richieste) e la concentrazione di famiglie numerose.

Ogni giorno il Banco Alimentare della Lombardia ha servito 76.700 pasti, 28 milioni l’anno, donati grazie alle 14 mila tonnellate di alimenti recuperati e raccolti. La Rete Banco Alimentare è il perno di un sistema virtuoso che conta su tre primarie fonti di approvvigionamento per raccogliere e recuperare gli alimenti da distribuire gratuitamente ai bisognosi, cresciuti complessivamente del 19% dal 2009, attraverso una rete di 1.289 strutture caritative, 656 volontari, 17 dipendenti e 576 aziende donatrici. In particolare, si tratta della Comunità Europea (13%, con un forte calo rispetto all’anno precedente), della filiera agroalimentare (60%) e delle collette alimentari nazionali (27%).Dal 2009 al 2014 è cresciuto il numero dei poveri assistiti (+88%) rispetto alla quantità di alimenti raccolti e distribuiti (+19%); nonostante la raccolta di alimenti abbia raggiunto quasi 14 mila tonnellate nel 2014, si è tuttavia ridotto da 178 a 113 il numero di pasti distribuiti pro-capite, a causa del forte incremento dei bisognosi.