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Istat: crescono i risparmi delle famiglie, ma non i consumi

Nel 2018 la propensione al risparmio è salita all’8,1% e il potere d’acquisto allo 0,9%. La spesa non decolla

Secondo i dati Istat, nel 2018 la propensione al risparmio è salita all’8,1% e il potere d’acquisto allo 0,9%: è vero, si tratta di livelli inferiori a quelli pre-crisi, ma comunque sono in netto miglioramento. Non solo. In aumento anche le retribuzioni medie, del 2,7% rispetto al 2017, e delle prestazioni sociali, che hanno fatto segnare 7,9 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Questo però non basta per scacciare la paura. Che gli italiani siano ancora timorosi lo dimostra il fatto che hanno difficoltà a spendere. La spesa per consumi, in termini correnti, è aumentata solo dell’1,6%, meno che nel 2017, quando era salita del 2,7%. Se le famiglie iniziano a intravedere spiragli di miglioramento, non è lo stesso per le imprese finanziarie. Il loro valore aggiunto, infatti, lo scorso anno è sceso al -4,2% dal 2,6% del 2017.

Oltre alle famiglie, bene anche le imprese non finanziarie

La situazione delle società non finanziarie, invece, è migliore. Secondo l’Istat, infatti, lo scorso anno il loro valore aggiunto è cresciuto del 2,5% (facendo segnare un +3% sull’anno precedente) e il tasso di investimento è salito al 21,2%, dal 20,6% nel 2017. Continua a diminuire, però, il tasso di profitto, attestatosi al 41,7%. Complessivamente, comunque la situazione è buona: negli ultimi quattro anni, il valore aggiunto delle società non finanziarie è cresciuto a un tasso medio del 3,3%. I settori più dinamici? Quello del commercio e dei servizi alla persona, con incrementi medi annui, rispettivamente, del 4,8 e del 3,1%. Seguono il comparto industriale e quello dei servizi alle imprese, con +2,9%. In ritardo, ancora una volta, il settore delle costruzioni, con un +1,9% di crescita media sul periodo e un livello di valore aggiunto inferiore di circa 15 punti percentuali a quello del 2008. Il valore aggiunto cresce poco per le piccole imprese, definite “famiglie produttrici” (+0,2%). Un’altra nota positiva dagli investimenti: per la prima volta dopo anni di calo, nel 2018 la quota di investimento in nuove dotazioni ha fatto segnare un aumento.

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Image by Michael Schwarzenberger from Pixabay