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Indesit Company, il riassetto coinvolge 1.425 dipendenti

Il piano di salvaguardia e riorganizzazione del gruppo, presentato ai sindacati, prevede esebueri e un investimento di 70 milioni di euro in innovazione di prodotto e di processo

È stato presentato oggi ai sindacati a Roma il piano di salvaguardia e razionalizzazione dell’assetto di Indesit Company in Italia. Il piano prevede una razionalizzazione dell’assetto produttivo e sottolinea il ruolo cruciale del Paese per l’industrializzazione e la produzione dei modelli destinati alle fasce medio alte della domanda. Negli ultimi anni, si legge in una nota ufficiale, la situazione di mercato ha fortemente impattato le produzioni italiane dell’azienda, con il conseguente ricorso a cassa integrazione ordinaria per gli stabilimenti, pari al 25% delle giornate lavorate e da aprile 2013 anche per gli uffici centrali (il 20% delle giornate lavorate). La riorganizzazione dell’assetto italiano del gruppo, che attualmente impiega circa 4.300 addetti, coinvolge complessivamente oltre 1.400 persone tra dirigenti (25), impiegati delle sedi centrali (150) e operai e impiegati di fabbrica (1.250). Il piano prevede anche lo snellimento delle direzioni centrali, per rendere i processi più rapidi, e con costi adeguati alla fase competitiva.

INVESTIMENTI. Sono previsti, poi, 70 milioni di euro di investimenti in Italia nel triennio 2014-2016, destinati all’innovazione di prodotto e di processo. A livello produttivo, la missione strategica dei tre poli industriali italiani del Gruppo sarà ridisegnata con interventi di riassetto che verranno implementati nel periodo 2013-2016. Il sito produttivo di Fabriano (An, nella foto) sarà driver dell’innovazione per i forni da incasso, quello di Comunanza (Ap) si focalizzerà sulle lavabiancheria a carica frontale, mentre il sito di Caserta sarà dedicato alla produzione di frigoriferi e i piani cottura a gas da incasso destinati principalmente al mercato italiano e a quelli dei Paesi dell’Europa occidentale. Nel sito di Fabriano, che diventa l’unico polo produttivo per i forni, saranno concentrate anche le produzioni oggi realizzate in Polonia, mentre le produzioni italiane non più sostenibili – principalmente destinate ai Paesi dell’Est – saranno riallocate in Paesi a miglior costo, con la saturazione della capacità produttiva di Indesit in Polonia e il rafforzamento delle capacità produttive in Turchia, per intercettare le opportunità dei mercati in forte espansione del Middle East e Nord Africa.