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Fattura elettronica, risparmio potenziali da 60 miliardi di euro

Scatta l’obbligo per tutta la Pubblica amministrazione. L’obiettivo sarà gestire lo scambio di circa 50 milioni di fatture tra la enti pubblici e circa 2 milioni di fornitori

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Da oggi, tutte le Pubbliche Amministrazioni italiane riceveranno e pagheranno esclusivamente fatture elettroniche firmate digitalmente. L’obbligo della “E-Fattura” verso la P.A. – già obbligatoria dallo scorso giugno per Ministeri, presidenza del Consiglio dei ministri, forze di Polizia e diverse altre strutture centrali – viene estesa da questo 31 marzo anche a Regioni, Province, Comuni, Università e altri enti, con una vera e propria rivoluzione pronta a coinvolgere complessivamente circa 21.500 enti pubblici e 46.076 uffici. L’obiettivo, una volta che il Sistema funzionerà a regime, sarà gestire elettronicamente lo scambio di circa 50 milioni di fatture tra la Pubblica Amministrazione e i suoi fornitori abituali e occasionali (circa 2 milioni di soggetti in complessivo).

17 EURO A FATTURA. Per ogni fattura ricevuta, grazie al nuovo sistema le P.A. risparmieranno 17 euro: 14 euro per la riduzione dei costi di manodopera, e 3 grazie all’eliminazione di quelli di gestione e archiviazione. Anche per i fornitori si stimano però benefici importanti, compresi tra 6 e 8,5 euro per ogni fattura, ed è importante sottolineare come la Fatturazione elettronica sia solo l’inizio di un più ampio percorso. La completa Digitalizzazione del Ciclo dell’Ordine, con la piena integrazione e dematerializzazione dei documenti, poterà benefici economici molto superiori: si stima una riduzione del costo del processo compresa tra 25 euro e 65 euro a ciclo, dall’avvio dell’ordine alla chiusura del pagamento.

UN RISPARMIO CONSIDEREVOLE. Complessivamente, la fatturazione elettronica consentirà un beneficio economico di circa 1 miliardo di euro l’anno per la Pubblica Amministrazione italiana, grazie alla riduzione dei costi di esecuzione delle attività, alla migliore accuratezza del processo, alla riduzione degli archivi di documentazione fiscale all’abbattimento dei tempi di esecuzione dei processi. Sono da aggiungere circa 500 milioni di euro di risparmi legati all’aumento di produttività delle imprese che fornitori della PA, per un beneficio economico complessivo che quindi tocca quota 1,5 miliardi di euro. Se si riuscisse a raggiungere la completa digitalizzazione dell’intero ciclo Ordine-Pagamento della Pubblica Amministrazione, il risparmio sarebbe ancor più considerevole: ben 6,5 miliardi di euro.

RISPARMIO POTENZIALE DI 60 MLD. «La fatturazione elettronica alla P.A. è un’opportunità concreta di innovazione digitale del Sistema Paese, una trasformazione che le organizzazioni sia pubbliche sia private non possono più permettersi di procrastinare», ha commentato Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio fatturazione elettronica e dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano. Anche perché è stato calcolato che, se la digitalizzazione riguardasse tutte le imprese italiane, il risparmio complessivo toccherebbe quota 60 miliardi di euro.

UN PRIMO PASSO VERSO L’INNOVAZIONE. L’obbligo di fatturare in modalità elettronica a tutte le P.A. del nostro Paese non significa solo allegare una qualsiasi file-fattura a una email o a una Pec, invece che spedirla. Significa, per i fornitori della P.A., produrre un file in formato elettronico strutturato, firmato digitalmente, da conservare a norma in elettronico obbligatoriamente per 10 anni; per le P.A., ricevere un XML firmato da integrare nei sistemi contabili e da gestire con Workflow approvativi digitali, per poi portarlo in conservazione digitale a norma per 10 anni. Un primo passo per rendere il paese più innovativo, intelligente, ed oculato. Perché l’era degli sprechi deve necessariamente finire.