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Ex Antonio Merloni, niente vendita: 700 lavoratori a rischio

Il tribunale di Ancona annulla ufficialmente l’operazione, dando ragione a sette banche che avevano denunciato scorrettezze

È stata ufficialmente annullata dalla Corte d’appello di Ancona la vendita della ex Antonio Merloni. Il tribunale ha infatti respinto il reclame contro l’annullamento della vendita alla J. & P. Industries presentato dai commissari straordinari dell’azienda e da Giovanni Porcarelli, l’imprenditore che ha rilevato la società. Accolto, invece, il ricorso di sette banche creditrici (Mps, Banca Cr Firenze, Banca Marche, Carifac di Fabriano, Banca dell’Adriatico, Banca Popolare di Ancona e Unicredit) che avevano denunciato scorrettezze nel processo di vendita.Secondo i giudici la cessione degli asset di Antonio Merloni è avvenuta sulla base di una perizia “viziata”: i tre commissari straordinari avrebbero ceduto in modo arbitrario l’azienda a “un prezzo di un quinto inferiore” al valore reale: 12,2 milioni di euro invece di 54. Sulla base di questa decisione, i 700 operai riassunti dalla J. & P. negli impianti di Marche e Umbria potrebbero rischiare il proprio posto di lavoro; scontato il ricorso in Cassazione da parte dei commissari e di Porcarelli.