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Elettrodomestici in caduta nei primi mesi del 2012

I dati del periodo gennaio-maggio confermano la fase di forte sofferenza del mercato, con un continuo abbassamento del mix dell’offerta per il comparto dei grandi elettrodomestici

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Ceced Italia ha presentato oggi i dati GfK relativi all’andamento del settore degli elettrodomestici nei primi cinque mesi del 2012. Tutti i prodotti in contrazione, con una conferma, in molti casi, del trend già evidenziato nell’ultima parte del 2011, che vede la flessione a valore più marcata di quella a volume. Per quanto concerne i grandi elettrodomestici, le performance meno negative riguardano il settore delle lavabiancheria, che ha segnato un calo del 7% a volume e del 6,1% a valore, grazie a una buona tenuta del mix dell’offerta e alla stabilità del segmento delle lavasciuga. Fortemente negativo, invece, è il trend delle asciugabiancheria, che nel 2011 aveva invece realizzato una performance in netta crescita, e che vede di conseguenza un calo a doppia cifra (-15,5% a volume e -16,1% a valore). Importante anche il decremento delle lavastoviglie, con un -9,3% a volume e un -12,8% a valore.Nel freddo si evidenziano una tenuta del comparto dei frigoriferi combinati a libera installazione (-0,7% a volume e -1,1% a valore) e un’ottima performance dei combinati No frost, che crescono del 10,8% a unità e del 7,1% a valore; l’andamento generale del settore freddo rimane però fortemente negativo, con una contrazione del -11,1% a volume e del 13,4% a valore. La situazione non migliora nella cottura, che mostra anche il più alto differenziale tra unità vendute e fatturato, rispettivamente a -9,2% e -14,4% per i forni e a -9% e -15% per i piani cottura.Passando al piccolo elettrodomestico, si conferma la tendenza negativa degli ultimi mesi del 2011, con un -6,1% a volume e un -3,1% a valore. I segmenti in maggiore sofferenza a livello di unità vendute sono quello della casa (-7,2% a volume e -4,2% a valore) e quello della persona (-6,9% a volume e -2% a valore); più contenuta la flessione del segmento cucina, con -4,2% a unità e -2,7% a valore.Il mercato della climatizzazione è pure in grave sofferenza, anche a causa delle condizioni meteorologiche dell’inizio stagione. Il totale comparto segna un calo del 24,7% a volume e del 25,3% a valore. La contrazione è più marcata nella climatizzazione portatile (-42,8% e -34,8%), mentre quella fissa scende del 22% a volume e del 24,2% a valore. Per le cappe Ceced Italia ha segnalato un decremento generalizzato nella zona euro con punte di oltre il -20% in Italia, parzialmente compensate dal trend positivo dei Paesi emergenti.

“Stimiamo di chiudere l’anno con 14 milioni di pezzi. Ciononostante non ci rassegniamo”, ha affermato Andrea Sasso, presidente di Ceced Italia. “Continuiamo a investire in tecnologia, design e abbattimento dei consumi. È il sistema Paese che ci penalizza: il cuneo fiscale, insieme ad altri fattori, ci portano a una perdita di competitività nei mercati. Il tavolo di lavoro con il governo, più volte richiesto, non è mai stato aperto. Forse non hanno risposte da darci… Ma noi intendiamo difendere in ogni modo il mantenimento delle produzioni in Italia sfruttando al massimo le potenzialità delle filiere e dei distretti di alto valore che esistono nel nostro Paese”. Il presidente ha evidenziato ad esempio, che le delocalizzazioni hanno riguardato soprattutto i prodotti free standing “perché la filiera dell’incasso è in Italia ed è rappresentata dall’eccellenza della produzione di cucine”. Sasso ha infine segnalato che, a fronte di un primo semestre 2012 molto negativo, i segnali dei mesi di luglio e agosto sembrano migliori “e ci fanno ben sperare per la seconda parte dell’anno”.