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Educazione finanziaria: italiani rimandati a settembre

Gli abitanti della Penisola sono dei buoni risparmiatori, ma il monitoraggio della spesa è impreciso

È una relazione complicata quella tra gli italiani e i soldi. Il 36% ritiene che esistano per essere spesi, il 27% sente maggiore soddisfazione nello spenderli piuttosto che nel risparmiarli per obiettivi a lungo termine e il 24% guarda al presente senza pensare al futuro. Un’attitudine svelata dall’Osservatorio Flowe sull’educazione finanziaria in Italia, realizzato con la collaborazione di AstraRicerche e la consulenza di un team di psicologi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Nonostante sia emerso questo carattere impulsivo, fortunatamente scorrendo gli altri risultati della ricerca la tendenza al risparmio degli italiani sarebbe più rosea: ben il 62,5% mette da parte una cifra mensilmente anche per spese non programmate, il 21,2% risparmia per spese in programma, mentre oltre il 16% non ha una strategia precisa oppure spende tutto ciò che guadagna. Oltre la metà (57%), rivede la programmazione dei propri risparmi soltanto una volta l’anno (12%), ogni 6 (14%) oppure ogni 3 mesi (31%). Entrando nel dettaglio della gestione del budget, si nota che per la metà degli intervistati è abitudine prevederla sempre, mentre per il 40% soltanto quando viene constatato il pericolo di eccedere: il monitoraggio, però, viene effettuato in modo impreciso e per avere solo una visione generale delle aree di spesa. Infine, il controllo delle entrate e delle uscite per il 48% è una pratica diffusa soltanto mensilmente, il 40% verifica invece settimanalmente (specialmente le donne), ma esiste addirittura una fetta (11%) che non controlla mai oppure di rado.

La volontà e il tentativo di risparmiare sono dunque prerogative degli italiani, ma le aree di miglioramento sono ampie e differenti. “In Flowe vogliamo dare alle persone, soprattutto alle nuove generazioni, gli strumenti per sviluppare una cultura finanziaria adeguata, in modo semplice e immediato – ha commentato Ivan Mazzoleni, CEO Flowe – I dati dell’Osservatorio parlano chiaro: siamo nell’era del digitale eppure, tra coloro che risparmiano, la programmazione e gestione tende ad essere manuale per il 79% dei casi. Anche per creare il proprio budget personale quasi la metà di chi lo fa annota le entrate e le uscite su un quaderno cartaceo, mentre il 21% si fa aiutare da un foglio Excel. È importante, quindi, sensibilizzare sulle grandi opportunità che la tecnologia e l’innovazione oggi ci offrono, così da diventare sempre più competenti e attenti alle proprie finanze”.

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Foto di cottonbro on Pexels