Come difendere il made in Italy? Ci pensa Bruxelles, che ha introdotto dei dazi contro il dumping (la vendita di prodotti esteri a prezzo inferiore rispetto a quello stabilito nel Paese d'origine), tassando le merci cinesi importate in Occidente al fine di preservare i prodotti Ue dalle asimmetrie commerciali che rovinano l'economia dei produttori, Italia compresa.

TASSE PREZIOSE. Dazi che, però, sono applicati ad appena l'1,3% dei prodotti importati dalla Cina, per un totale di 52 prodotti: le cifre sono esigue, ma ciò non toglie che la revoca di queste tasse costerebbe davvero cara ai Paesi Ue. In particolare si stima, in Italia, una perdita di almeno 400 mila posti di lavoro, pari al 28% dei licenziamenti complessivi che affliggerebbero l'Europa con l'eliminazione dei dazi. Cifre che, molto probabilmente, sono da attribuire al fatto che ben il 40% delle imprese tutelate dai dazi anti-dumping appartiene al Belpaese.

COME FUNZIONANO. I dazi vengono introdotti dalla Commissione Ue d'ufficio, anche su ricorso di aziende interessate, anche attraverso le associazioni di categoria, che possono presentare il proprio caso direttamente alla Commissione Europea o al ministero dello Sviluppo economico; condizione per la presentazione del ricorso è che l'industriale ricorsista (o l'associazione di categoria che lo rappresenta) copri con la propria produzione il 25% del fabbisogno europeo della merce sotto esame. L'eventuale proceduta che consegue all'apertura del caso deve essere chiusa da Bruxelles entro 15 mesi dalla presentazione; nel frattempo l'Europa può decidere di applicare dei dazi provvisori. In caso di dumping, infine, i dazi vanno ad alzare il prezzo finale del bene importato, arrivando fino ad allinearlo a quello prodotto “in casa” per mitigare la concorrenza: la percentuale di tassazione non è fissa, in quanto tiene conto dei maggiori o minori livelli di dumping.

I PRODOTTI. Sono, come detto, poco più di 50 i prodotti protetti all'interno dell'Unione Europea; tra questi, 14 riguardano l'industria chimica; 13 la siderurgia; dazi sono applicati anche a pneumatici, biciclette, pannelli solari. Per quel che riguarda il comparto alimentare, particolare attenzione è stata dimostrata agli agrumi: la Cina vende i propri mandarini, arance e affini in Europa ad un prezzo addirittura inferiore a quello applicato nel Paese di produzione stesso, con il chiaro fine di conquistare il mercato Ue. E la Cina? Per ora non risponde: dal 2009, sono stati solo 4 i procedimenti avviati da Pechino contro l'Europa relativamente ai dazi applicati sui propri prodotti.