
Mario Draghi, n.1 della Bce
Nell'economia globale «ci sono forze oggi che cospirano per tenere bassa l’inflazione», ma la Bce «non si arrenderà». Con una denuncia a sorpresa MarioDraghi, n.1 della Banca centrale europea, svela quale sarebbe l'origine delle difficoltà nella risalita dell'inflazione nonostante il qe e gli altri provvedimenti dell'Eurotower. Durante l'evento organizzato dalla Bundesbank, Draghi ha comunque assicurato che la Bce non farà passi indietro: «Se non ci arrendiamo alla bassa inflazione e certamente non lo faremo, nello stato in cui siamo, torneremo ai livelli in linea con i nostri obiettivi. I rischi di agire troppo tardi, superano i rischi di agire troppo presto».
Secondo il Bollettino ufficiale della banca, i tassi di inflazione rischiano di «passare in territorio negativo e recuperare solo nel prosieguo del 2016». «Non ci possono essere dubbi sul fatto che, se decidessimo di adottare politiche ancora più accomodanti, il rischio di effetti collaterali non ci fermerebbe», chiarisce Draghi facendo trasparire la possibilità di nuove manovre, «siamo consapevoli della necessità di limitare le distorsioni causate dalle nostre politiche, ma la priorità è la stabilità dei prezzi».
DEPOSITI. In chiusura, un passaggio importante anche sul tema della garanzia comune sui depositi bancari: «Manca ancora un accordo sul terzo pilastro dell’Unione bancaria, la garanzia sui depositi, elemento essenziale di una vera moneta unica», conclude il presidente della Bce «Per questa ragione, è benvenuta la proposta della Commissione di introdurre uno schema di garanzia europea di assicurazione sui depositi», che «stabilisce l’ambizioso obiettivo di introdurre un vero sistema europeo di protezione dei correntisti».