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Dopo il terremoto aumenti per la benzina di 2 centesimi

Tra i provvedimenti del governo, per far fronte all’emergenza in Emilia, il rialzo dei carburanti che dovrebbe durare fino al 31 dicembre 2012. Rinviati i versamenti fiscali, altri fondi arriveranno dalla spending review

Un aumento di 2 centesimi su benzina e gasolio, già in vigore da questa mattina, per far fronte all’emergenza terremoto in Emilia. È quanto stabilito dal governo che, all’indomani del secondo, tragico sisma nelle province di Modena e Ferrara, stanzierà in tutto due miliardi di euro per avviare la ricostruzione. Dagli aumenti del carburante, che dovrebbero restare in vigore fino al 31 dicembre 2012, arriveranno 500 milioni di euro, un miliardo – ha spiegato il sottosegretario Antonio Catricalà – sarà recuperato tra il 2013 e il 2014 dai tagli della spending review, “soprattutto sotto l’aspetto dell’acquisizione di beni e servizi e anche con un programma di dismissioni già elaborato”. Gli altri 500 milioni arriveranno invece dal rialzo della tassazione già introdotta per l’Erario:serviranno come copertura alle misure prese per dare tempestivo soccorso alle istituzioni e alle popolazioni colpite.Attraverso un decreto ministeriale il governo ha inoltre rinviato a settembre i versamenti fiscali (Irpef, Ires, Iva, Irap, addizionali Irpef regionali e comunali ed anche per la nuova Imu) e con un decreto legge ha prorogato al 31 dicembre del pagamento delle rate dei mutui e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti, oltre alla deroga del Patto di stabilità per i Comuni per le spese per la ricostruzione. Saranno inoltre concessi contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali. Per favorire la ripresa dell’attività economica sono stati inoltre previsti un credito agevolato su fondo di rotazione Cdp e sul fondo di garanzia MedioCredito Centrale e la delocalizzazione facilitata delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto.

LA PROTESTA PER L’AUMENTO DEI CARBURANTI. Il nuovo aumento della benzina ha scatenato forti proteste da parte delle associazioni di categoria, in particolare la Figisc, l’associazione dei gestori delle pompe di benzina della rete ordinaria. “Comprendiamo perfettamente che siamo di fronte a una ennesima sciagura che colpisce duramente la popolazione e l’economia di tutto un territorio, al quale va la nostra totale solidarietà e vicinanza”, ha precisato il presidente Luca Squeri. “Ma la decisione di ricorrere ancora al ‘serbatoio fiscale’ dei carburanti fa traboccare una misura già colma: non sono certo i 2,4 centesimi di ora che sono di troppo, ma certamente i 17 e i 20 che sono stati aggiunti da poco più di un anno”. Stesso stato d’animo dall’associazione dei gestori degli impianti autostradali (Anisa): “E’ semplicistico ricorrere sempre alle stesse misure – ha affermato Stefano Cantarelli – ma soprattutto sul fatto che tutti gli aumenti delle accise finora decretati non sono stati rimossi, ma sono solo diventati, per una scusa o per l’altra, fatalmente definitivi”.

LA PROPOSTA DEL MINISTRO PASSERA. Per compensare gli aumenti dell’accisa disposti dal governo il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha chiesto all’Unione Petrolifera di valutare l’opportunità di ridurre il prezzo industriale dei carburanti (al netto delle imposte) per contribuire a farsi carico degli aumenti. “Siamo certi che, in questo momento di emergenza per tanti cittadini e imprese – ha affermato Passera – anche le aziende petrolifere, che rappresentano uno dei comparti industriali più importanti a livello nazionale, vorranno fare la loro parte”.