
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
I cittadini dei Paesi del G7 hanno compreso e per la maggior parte supportano le azioni intraprese dal proprio governo perlimitare la diffusione del Coronavirus, sono preoccupati per la sanità pubblica e temono per il futuro delle proprie finanze. Sono queste, in breve, le principali evidenze emerse dallo studio internazionale condotto da Kantar, lattiva nel data management & consulting.
Condotto fra il 19 e il 21 marzo online, per rispettare il protocollo di sicurezza anti-contagio attraverso la gestione della distanza fra individui, lo studio ha valutato per i cittadini italiani, francesi, tedeschi, giapponesi, canadesi, del Regno Unito e degli Stati Uniti la reazione personale, l’effetto sulle proprie abitudini, l'impatto sulle finanze personali, la percezione e la comprensione delle indicazioni del Governo, le opinioni sulle misure intraprese dal Governo stesso, la fonte di informazioni più attendibile e le percezioni sui potenziali interventi di contrasto alla diffusione del virus.
G7: il punto di vista dei cittadini sul coronavirus
I dati più interessanti emersi dallo studio, in breve:
- Sette cittadini su 10 (71%) nei Paesi del G7 dichiarano che il Coronavirus ha già impattato sul loro reddito, con l’Italia all’85, Usa e Canada (75%).
- Quasi i tre quarti dei cittadini intervistati (73%) sono (molto o abbastanza) preoccupati per la propria salute. Ma ancora di più, 8 persone su 10 (82%) si dichiarano preoccupate per l’eventuale contagio di famigliari ed amici, con una percentuale che arriva al 93% degli intervistati in Italia.
- I notiziari TV sono considerati la fonte più affidabile per quanto riguarda le informazioni relative al virus in paesi quali Italia, Francia, Germania, Giappone e Regno Unito, mentre per i canadesi è il Governo e per gli Stati Uniti il medico/operatori sanitari.
- L’isolamento personale in casa è attualmente effettuato dalla maggioranza dei cittadini in Francia (85%), Italia (75%), Canada (67%), USA (64%). In Germania (44%), UK (43%) e Giappone (21%) non è ancora una pratica diffusa
- E per quanto riguarda l’operato dei Governi? L’Italia è d’accordo (76%), il Canada piuttosto (66% molto o abbastanza) e anche la Francia (61%). Ma purtroppo la lezione di Paesi più in difficoltà come il nostro o la Cina (e ora anche la Spagna) non sembrano essere utili: negli Usa solo il 53% approva le misure prese dal Governo ed in Giappone addirittura solo il 35%.