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Business

Cina, la grande marcia dei robot nelle fabbriche

Governo e investitori chiedono una massiccia automazione, previsto l’apporto di automi: il 40% andrà nell’industria automobilistica

Parte oggi e si chiuderà nel 2017 la grande marcia della robotica cinese: da qui a due anni infatti il gigante asiatico sarà il primo Paese per presenta di automi nell’industria.

A dirlo è la International Federation of Robotics (Ifr) considerando la diminuzione di manodopera a bassissimo costo e la maggiore richiesta di qualità per le produzioni cinesi: saranno 428 mila tra 24 mesi.

Come riporta La Stampa, già oggi il mercato di Pechino è il più ampio ma i dati Reuters indicano in 30/10.000 il rapporto tra robot e lavoratori. Per fare un paragone, in Corea del Sud il rapporto è 437, 323 in Giappone, 282 in Germania e 152 negli Usa.

AUTO PROTAGONISTE. Così il governo e le multinazionali estere chiedono maggiore automazione, soprattutto nel settore automobilistico dove andranno impiegati il 40% dei nuovi automi in arrivo. Gudrun Litenberger, segretario generale dell’Ifr, ha spiegato che «nella fase attuale gli aumenti avvengono nell’industria dell’auto, ma nei prossimi due o tre anni questi saranno in particolare nell’elettronica».

Per ora gode il mercato giapponese, 60% del totale dei robot prodotti nel mondo, ma la Cina sta facendo passi da gigante per colmare il gap e già soddisfa da sola il 25% del fabbisogno interno.

Così sono quattro gli impianti già aperti nel Paese da aziende estere: Fanuc, Yasakawa (Giappone), Kuka (Germania) e Abb (Svizzera).

Credits Images:

Il ristorante Wall.E aperto a Hefei, nella provincia cinese di Anhui, e gestito da 30 robot @ Getty Images