Gli economisti sono una categoria bistrattata anche sulla celluloide. L’influenza nefasta delle politiche liberiste dei Chicago boys sul Cile di Pinochet fa da sfondo a Tony Manero (2008). Il Wto è sbeffeggiato da The yes men (2003), mentre in Diario del saccheggio (2004) Solanas indica il Fondo monetario tra i colpevoli della crisi argentina. Si salvano il commovente premio Nobel John Nash in A Beautiful Mind (2001) e Federico Caffé, sulla cui scomparsa indaga L’ultima lezione (2000). In libreria la dice lunga il titolo dell’autobiografia di John Perkins, un collaboratore della Banca mondiale, Confessioni di un sicario dell’economia (Minimum fax, 2005).
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